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Danilo salva la Juventus, all’Atalanta non basta Malinovskyi: per il quarto posto è tutto aperto

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

Juventus e Atalanta si fanno definitivamente da parte per la lotta scudetto, se mai ci avevano precedentemente sperato. Sono loro le due squadre che si giocheranno il quarto posto e nello scontro diretto arriva un pareggio giusto nella sostanza ma che per come è maturato costituisce due punti persi per la squadra di Gasperini e un punto guadagnato per quella di Allegri, che però fa tanti passi indietro. Contro la Dea non è mai facile, è vero, ma sono stati tanti gli sbandamenti ed essere passati sotto, con tanto di traversa che ha negato il 2-0, non è un buon segno. Ciò che però rende quel colpo di testa di Danilo al 92′ uno degli snodi fondamentali della stagione bianconera è che, appunto, prima della rivoluzione di gennaio questi episodi favorevoli si trovavano solo col lumicino, mentre ora, tra Sassuolo in Coppa Italia e la sfida del Gewiss, sono piccoli segni del destino verso questa Champions, tutta da giocare, e quella del prossimo anno, per la quale occorre qualificarsi e non sarà facile.

E se non sarà facile, sarà per merito della Dea. Che perde Zapata, ma trova un Boga che sta pian piano inserendosi, e l’eccezionale capacità di entrare al meglio a partita in corso, digerendo l’esclusione dal 1′ a discapito di un Koopmeiners semplicemente meraviglioso, e di scaricare sotto l’incrocio una punizione di una violenza rara. Muriel non è ancora quello dello scorso anno, ma Gasp c’ha fatto il callo. I risultati non sono dalla sua parte e il pareggi di oggi è difficile accettarlo per come matura. Ma, considerando il recupero col Torino (peraltro prossima avversaria anche dei bianconeri nel derby) l’Atalanta è potenzialmente ancora in testa alla speciale classifica che mette in palio il quarto posto, e che peraltro adesso trova anche l’iscrizione di una Lazio che sta pian piano risalendo.

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