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Dalla seconda categoria all’esordio in Serie A, Cissè regala i tre punti all’Atalanta. Il Bologna non c’è più

Gian Piero Gasperini - Foto Antonio Fraioli

Dopo i cori beceri di Cagliari, una storia che scalda il cuore. Dalla seconda categoria pugliese, in pochi mesi, Moustapha Cissè arriva in Serie A e segna il gol che vale i tre punti pesantissimi per l’Atalanta nella corsa non ancora chiusa per provare ad agganciare i primi quattro posti. A Bologna è il giovanissimo classe 2003, all’esordio assoluto nel massimo campionato e con all’attivo solo qualche presenza in Primavera oltre che nella seconda categoria in Puglia in una squadra di rifugiati messa in piedi da una cooperativa, viene gettato nella mischia dal solito talent scout Gasperini e segna un gran gol decisivo per la stagione della Dea. Fantastica la sua storia, al di là della retorica: fare il grande salto si può, così come raccontare un’Italia che ripudia il razzismo e che invece è terra d’accoglienza per chi viene dalle zone meno fortunate del mondo, dando l’opportunità di trovare la propria strada a dei giovani che nel calcio trovano il modo per ripartire dopo anni di orrore, povertà e sofferenza.

Insomma, con la forza del collettivo, coi suoi giovani, con le pedine a sorpresa che rimpiazzano l’infortunato Zapata e l’impalpabile Muriel, l’Atalanta fa un passo importante e prova a uscire dalla crisi anche in campionato. In cui resta un Bologna davvero intristito nel 2022, che a inizio stagione era partito a razzo e che ora sembra una squadra davvero involuta. Cinque gol segnati nelle ultime dieci partite, sei punti: insomma, un disastro. La salvezza è praticamente ottenuta, ma la stagione sta prendendo una bruttissima piega e Mihajlovic, che sembra sempre più lontano dalla riconferma, ha bisogno di tornare a dare entusiasmo. Il clima non è buono e la distanza tra la tifoseria e Saputo è sempre più importante.

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