A marzo, nel periodo più buio, Simone Inzaghi aveva il destino segnato. La sua panchina non solo traballava ma praticamente era caduta. Sembrava non esserci futuro per lui all’Inter. Ed invece in primavera è nata la sua nuova Inter ed è nato anche un nuovo Simone Inzaghi. L’incredibile cavalcata in Champions League con una finale che lascia ancora rimpianti nella sua mente, la vittoria in Coppa Italia, il bel finale di campionato che è valso il terzo posto, hanno convinto il presidente Zhang, Marotta e Ausilio a continuare con lui. Non solo, è arrivato anche il rinnovo di contratto. Ma cosa è cambiato in questi mesi dentro e fuori dal campo?
LA COMUNICAZIONE
Un allenatore ormai viene giudicato non solo per i risultati, ma anche per come parla, per come si pone, per come comunica. Nel 2023 ogni minima frase viene analizzata sui social, viene scannerizzata dalle milioni di persone. E Simone Inzaghi, da questo punto di vista, ha fatto un grande upgrade: molto più diretto, senza giri di parole. Niente più tormentoni, ma sempre a difesa dei suoi ragazzi e del suo lavoro. E anche con qualche stoccata, sempre con l’eleganza e l’educazione che lo contraddistingue. Ma ai microfoni questo Simone Inzaghi è sicuramente diverso rispetto a quello di qualche mese fa.
SUL CAMPO
Le sue squadre hanno sempre espresso un bel calcio. Sin dai primi tempi con la Lazio, nelle partite secche, sono stati dolori per tutti. Grandi e piccole squadre. Ha vinto trofei con i biancocelesti, ha riportato la Lazio agli ottavi di Champions League con una rosa che sicuramente non era la migliore d’Italia e d’Europa per usare un eufemismo. All’Inter ha subito portato innovazioni, con un calcio diverso ed esteticamente più bello rispetto agli ultimi anni. Forse anche troppo spregiudicato. Ma quest’anno la musica sembra cambiata: il baricentro si è abbassato, il possesso palla è diminuito, mentre sono aumentate le verticalizzazioni e gli strappi. Senza mai rinunciare a giocare palla a terra (il gol del 3-1 al Milan è un esempio lampante). L’Inter negli anni scorsi era una bella squadra, quella di quest’anno sembra una squadra forte. Fortissima. E tra le due cose ci passa un mondo. Quello di Simone Inzaghi che da allenatore virtualmente esonerato adesso è al centro dell’Inter. Venerato dai suoi tifosi e riconosciuto anche dagli avversari.