Paolo Dal Pino, ex presidente della Lega Serie A, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, tornando a parlare dopo un lungo silenzio e facendolo senza troppa diplomazia. “In Lega vige la logica della distruzione del prossimo. Addirittura per lo spostamento di una partita si mandano lettere dell’avvocato minacciando azioni risarcitorie milionarie. Il problema dell’autonomia? Serve solo a distrarre l’attenzione. La Lega lo è già per l’organizzazione del campionato e della Coppa Italia, la commercializzazione dei diritti tv e lo sviluppo del brand. Si poteva diventare più forti aprendo ai fondi d’investimento, ma l’assemblea non ha voluto” ha detto in riferimento al fallimento del suo progetto di portare in Italia i fondi di private equity, che poi lo spinse ad abbandonare la carica. Dal Pino ha poi criticato il format della nuova Champions League: “Non farà altro che rendere periferici i campionati nazionali, ma nessuno ha fatto niente per contrastare Uefa e Fifa“.
“Stavamo trattando con Apple per una app della Serie A, ma nel nostro campionato a dettare l’agenda è la minoranza. Chi alza la voce ed è più prepotente vince. Ora anche i mercati del Middle East hanno perso interesse nel nostro torneo – ha poi raccontato l’ex numero uno della Lega, invitandola a svegliarsi – Serve un upgrade e bisogna affrontare quello che è l’unico vero tema, ovvero disegnare una strategia sostenibile. Basta con le liti, gli alibi e Lotito contro Gravina. Le big dovrebbero dialogare per costruire“.