Serie A

Da Totti a Dybala: quando il campione inciampa in Supercoppa

Francesco Totti - Foto Antonio Fraioli

Un sorriso beffardo illumina il volto del calciatore serbo della Sampdoria Sinisa Mihajlovic mentre si incammina verso la porta difesa da Rossi per battere il quarto penalty della lotteria che decide le sorti della Supercoppa Italiana 1994. Siamo a San Siro e la sfida è tra i blucerchiati e il Milan di Gullit. La conclusione del futuro allenatore rossonero si stampa sulla traversa e il sorriso si trasforma in una smorfia di dolore mentre i giocatori del Milan festeggiano la prima edizione della Supercoppa Italiana decisa ai calci di rigore. E’ il primo errore di una lunga serie, una tradizione che vedrà molti campioni del nostro calcio fallire uno dei calci di rigore decisivi, fino al bianconero Paulo Dybala ipnotizzato da Gianluigi Donnarumma nella finale di Doha.

L’amaro destino toccò anche al capitano della Roma, Francesco Totti. Pochi giorni dopo la morte del Presidente Franco Sensi la Roma di Luciano Spalletti fresca vincitrice della Coppa Italia si presenta a San Siro per sfidare la prima Inter di Josè Mourinho. Al termine dei 120′ il risultato è fisso sul 2-2 e le due squadre si preparano ai calci di rigore. L’errore di Dejan Stankovic dal dischetto sembra proiettare i giallorossi verso la vittoria ma il numero 10 della Roma fallisce il rigore della vittoria sparando alto. Ad oltranza sarà decisiva la parata di Julio Cesar su Juan e il rigore dell’altro capitano, questa volta nerazzurro Zanetti che regala a Mourinho il suo primo titolo della sua fortunata esperienza milanese.

Fu Carlitos Tevez invece a fallire il primo rigore dell’altra sfortunata finale per i colori bianconeri sempre a Doha con un avversario diverso: il Napoli di Benitez. Non bastò all’argentino spiazzare il portiere brasiliano Rafael, la sua conclusione si stampò sul palo e la strada della Juve si mise subito in salita. Dopo di lui sbaglieranno anche Pereyra, Chiellini e Padoin e il trofeo fu alzato da Hamsik e compagni. Paulo Dybala può quindi stare tranquillo, nella storia si trova in buona compagnia.

 

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