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E’ il Conte bis. E non ci si riferisce al Governo, nonostante anche l’idea della seconda esperienza di Conte (Giuseppe) sia nata ad agosto, ma di un anno fa. Antonio Conte resta alla guida dell’Inter dopo una stagione che ha visto i nerazzurri superare la quota di punti dell’anno del Triplete, arrivare al secondo posto ad un punto dalla Juventus nove volte consecutive campione d’Italia e approdare in finale di Europa League per poi venire sconfitti dal Siviglia. Alla fine la tentazione di vincere sulla panchina dell’Inter è stata più forte anche di tutti i malumori, segreti, sgarbi che probabilmente resteranno all’interno delle mura della villa che oggi ha ospitato un vertice che ha dato l’esito sperato. Ma da dove ripartirà l’Inter di Antonio Conte? Ecco un profilo dei piani futuri per dare la caccia alla Juventus di Pirlo.
PUNTI FERMI – Chissà Romelu Lukaku come ricorderà questa prima stagione con la maglia dell’Inter. Straordinaria senza dubbio e lo testimoniano le 34 reti. Ma la deviazione nel finale di partita contro il Siviglia nell’ultimo atto di Europa League è un incidente storico nel copione della sua carriera che lascia un retrogusto amaro. Ma su una cosa non c’è dubbio: Lukaku è l’Inter e l’Inter dovrà ripartire dal suo giocatore più forte. Così come dovrà ripartire da de Vrij e Bastoni, sempre più convincenti. Luci e ombre per Godin mentre il futuro di Skriniar è tutto da scrivere come quelli di Brozovic e Lautaro. A centrocampo il punto fermo è Nicolò Barella, trascinatore in Europa League alla sua prima stagione europea.
NUOVI ACQUISTI – L’Inter un acquisto l’ha giù fatto: Achraf Hakimi, inseguito da mezza Europa, è nerazzurro. Quaranta milioni di euro più cinque di bonus. Insomma, un colpo da nove in pagella per la dirigenza nerazzurra che va a colmare un vuoto non tanto numerico sulla corsia di destra quanto qualitativo. Candreva non è mai andato oltre il 6, Moses quando è stato impiegato non ha deluso ma alla fine chi ha giocato le ultime partite è il solito Danilo D’Ambrosio costretto all’età di 31 anni a tornare a rivestire il ruolo degli anni migliori. Se c’era un ruolo che necessitava di un salto di qualità, quello era il quinto di destra. E il salto di qualità c’è stato, eccome. Hakimi sembra nato per giocare nell’Inter di Conte. Chi invece sembra tutto fuorché nato per giocare con un allenatore che per gran parte della carriera ha impiegato un 3-5-2 è Christian Eriksen. Quest’ultima fase della carriera del danese sembra essere orientata ad essere oggetto di scommesse per allenatori. Doveva essere la scommessa di Mourinho chiamato a convincerlo a rinnovare: niente da fare. E ora sarà la scommessa di Antonio Conte costretto per 27 milioni di motivi a disegnare l’Inter su di lui.
COSA MANCA – Quali sono le esigenze dell’Inter sul mercato? La priorità è un centravanti. Il mancato arrivo di Edin Dzeko è stata una delle principali fonti del malumore di Antonio Conte che si è prima affidato a Sebastiano Esposito per poi contare sull’apporto di Alexis Sanchez dal mercato. Ma non basta: serve il vice Lukaku, autore di 34 gol in questa stagione. Al netto di cessioni e del sogno Messi, le altre esigenze riguardano il centrocampo: Sandro Tonali è il primo nome sulla lista. Poi uno o forse due difensori, a seconda del futuro di Skriniar. Oltre a Kumbulla, si è fatto il nome di Smalling: uno non esclude l’altro. E poi l’altro salto di qualità, sempre sulla fascia ma questa volta quella mancina: Emerson Palmieri è l’identikit.
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