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Non ce l’ha fatta nemmeno questa volta Davide Ballardini a terminare una stagione in Serie A. Il tecnico romagnolo ha pagato un avvio troppo altalenante del suo Genoa subendo l’esonero poche ore dopo il pareggio esterno in casa dell’Empoli. La nuova dirigenza del Grifone ha stupito tutti nominando come sostituto Andriy Shevchenko, reduce da cinque anni alla guida della nazionale ucraina con cui ha raggiunto i quarti di finale nell’ultima edizione degli Europei.
Sarà un salto nel vuoto per Sheva, ma anche per un Genoa che non si affida al solito allenatore esperto per provare a mantenere la categoria, ma prova la strada di un tecnico che conosce il nostro campionato solo da ex giocatore. Nella Genova rossoblù ci si chiede da cosa ripartire. Shevchenko nella sua carriera ha dimostrato di prediligere la difesa a quattro e la base di partenza sarà sicuramente quella. Per quanto riguarda il centrocampo nella sua esperienza ha mostrato apertura, giocando sia a con il rombo usato dal suo “vecchio” Milan, che con un classico 4-3-3 senza tralasciare una mediana più muscolare a due per lasciare più qualità davanti. Proprio le tante versioni del Genoa viste finora hanno creato molta incertezza in un gruppo rinnovato che partendo dal 3-5-2 roccaforte della salvezza dello scorso campionato, si è spostato verso un 4-2-3-1 però mai fin troppo convincente, soprattutto in fase difensiva. Toccherà proprio all’ex Bambi di Kiev trovare il vestito più giusto per cercare l’ennesima scalata in classifica dopo un avvio troppo brutto per essere vero.
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