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La Juventus crolla contro l’Empoli tra le mura dell’Allianz Stadium nella prima partita dalla cessione di Cristiano Ronaldo al Manchester United. Mario Sconcerti, nella sua analisi sul Corriere della Sera, ha tracciato un’analisi del delicato momento dei bianconeri: “Il dopo Ronaldo non è cominciato, come soluzioni, anzi, non è stato nemmeno accennato. (…) Il primo tempo della Juve è quello che la Juve non può essere, è come far recitare l’Amleto a Benigni, viene fuori una cosa anche buona ma indefinibile. La squadra sente l’errore, si disunisce, capisce di correre a vuoto. Manca il riferimento, la palla persa che diventa un’idea. (…) Nella ripresa tocca a una nuova soluzione, Morata per McKennie con Dybala di fianco. Non cambia molto. Lo capisce Allegri che tenta una soluzione collettiva, dentro altri giocatori, quattro in un’ora, a conferma che non manca solo Ronaldo, manca mezza Juve. Non andrà sempre così, ma il disagio è generale, la Juve resta una somma di persone sole. Dovrà andare oltre la sostituzione di Ronaldo”.
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