Serie A

Cosa è l’emendamento Mulè e cosa comporta per la Serie A: ecco perché Uefa e Figc sono contrarie

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Serie A logo - Foto LiveMedia/Tiziano Ballabio

L’emendamento di Giorgio Mulè rischia di spaccare il mondo del calcio. Il deputato di Forza Italia ha da tempo presentato un testo per migliorare il decreto sport di Abodi, un intervento che, tra gli aspetti principali, prevede “il riconoscimento del ruolo e del peso che hanno le Leghe sportive professionistiche, oggi sottorappresentate, come la Lega Serie A A, rispetto a quello che esprimono e versano”, ha spiegato lo stesso politico siciliano di lungo corso. Ma cosa prevede e perché Figc e Uefa sono così in disaccordo, tanto da portare Ceferin a minacciare l’esclusione dalle coppe europee delle squadre italiane?

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lo ha già definito negli scorsi giorni come “una provocazione”. Di cosa si tratta? Secondo l’emendamento presentato, le leghe professionistiche dovrebbero “godere di piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale, hanno diritto a un peso elettorale nelle assemblee e a una rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento adeguati al contributo economico apportato al sistema sportivo”. La proposta ha incassato il placet, ovviamente, da parte della Lega Serie A e il presidente Lorenzo Casini ha ribadito in una recente intervista al Corriere della Sera la necessità di maggiore autonomia. L’emendamento mira a dare piena autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e gestionale alle leghe, e il principale aspetto è il diritto per la Serie A di avere parere vincolante sulle delibere della Figc che la riguardano.

In sostanza, secondo questo emendamento, la Lega Serie A dovrebbe avere una sua autonomia all’interno della Figc e avere il diritto di veto e l’ultima parola sui temi che la riguardano (il cosiddetto parere vincolante), un sistema simile a quello della Premier League, ma che spaventa la Figc e soprattutto l’Uefa, che è pronta ad aprire una procedura di infrazione con tanto di rischio esclusione, paventato da Ceferin al ministro Abodi, delle squadre italiane dalle coppe europee. Il testo che verrà approvato mercoledì sarà privato del tema che riguarda la possibilità di ricorrere a una giustizia sportiva esterna, ma resta il nodo legato al parere vincolante della Serie A sulle delibere della Figc. Se questa parte non sarà stralciata dal testo dell’emendamento che mercoledì verrà approvato in Commissione alla Camera, il rischio concreto è di andare al contenzioso con l’Uefa.

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