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“Sei un pagliaccio. La gente normale sta andando a lavorare. Pagliaccio come pagliacci sono i calciatori che ti seguono”. Questo è solo uno dei tantissimi insulti che sta ricevendo in questi ultimi giorni Damiano Tommasi, ex calciatore di Verona e Roma e presidente dell’Aic dal 2011. L’unica colpa di cui si è macchiato è stata quella di avere buon senso e chiedere attraverso una lettera al premier Conte, al ministro dello sport Spadafora, al presidente del Coni Malagò, a quello della Federcalcio Gravina, e a quello della Lega di Serie A Dal Pino. di fermare quanto prima il campionato.
I calciatori come tutto il resto del paese hanno il diritto di essere preoccupati e in una situazione di emergenza come quella che sta vivendo l’Italia a causa del diffondersi del coronavirus, più attenzione e più precauzioni non sono un errore, anzi dovrebbero essere la regola. Il profilo Twitter di Tommasi si è, dunque, riempito di insulti e di accuse assurde e senza logica. La nota positiva è che non tutti la pensano così, altri messaggi, infatti, recitavano quanto segue: “Rifiutatevi di scendere in campo. Rifiutatevi di giocare. Non è possibile andare in campo stasera. Non c’è né lo spirito né la sicurezza per i giocatori e per chi lavora intorno”.
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