Sergio Conceicao, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di Supercoppa italiana 2024 contro la Juventus. Il tecnico portoghese, subentrato al connazionale Paulo Fonseca (esonerato dopo l’1-1 contro la Roma), debutterà sulla panchina dei rossoneri proprio in occasione del match di scena a Riyadh, in Arabia Saudita. Di seguito le dichiarazioni di Conceicao sui vari argomenti trattati.
Che Milan ha trovato
“Ho trovato una squadra umile, che vuole imparare e capire cosa chiede il nuovo allenatore. Di tempo per lavorare ce n’è stato poco, ma siamo stati incisivi nel dire dove la squadra deve migliorare in vari momenti del gioco per essere competitivi fin da subito. Ovviamente avrei voluto più giorni per lavorare e più giocatori a disposizione, ma il timing è questo e al mio arrivo ero già consapevole di questa situazione. Quindi nessuna scusa, ma testa alta. Stiamo preparando la partita per cercare di vincere. In un club come il Milan non contano le parole ma i risultati; il risultato che noi vogliamo domani è vincere”.
Sul figlio Francisco
“Non sono emozionato, bensì raffreddato: ho 39 di febbre. A casa siamo padre e figlio, mentre domani saremo avversari. Voglio batterlo, così come lui vuole battere me. Spero di essere più felice di lui a fine partita. Francisco è un giocatore di qualità tecniche, ma anche tattiche e fisiche, e può fare bene in qualsiasi squadra. La Juventus però ne ha tanti di giocatori di qualità, perciò dobbiamo capire come smontare la loro buona organizzazione difensiva, lavorando di squadra ed essendo compatti”.
Sui paragoni con gli altri allenatori
“Io simile ad Allegri, Conte e Simeone? Rispetto tutti, ma sono quello che sono e ho il mio modo di vedere il calcio, così come ogni allenatore ne ha uno diverso. Non penso a cosa succederà tra sei mesi perché non sono un visionario. Verrò giudicato per i risultati che porterò e lavorerò ogni giorno per questo. I conti si faranno a fine stagione. La pressione? Sicuramente c’è, ma non dimentichiamoci che svolgiamo un lavoro fantastico, guadagniamo soldi, siamo conosciuti, siamo fortunati”.
Cosa significa allenare il Milan
“Essere su questa panchina non è un rischio, bensì un piacere e un orgoglio. La vita è fatta di sfide e ho lavorato tanto per arrivare qua. Cosa ho visto in Milan-Juventus 0-0 a San Siro? Due squadre con paura di perdere. Stavolta dovremo scendere in campo con la voglia di vincere, senza ovviamente dimenticare la fase difensiva, che è importante perché anche dall’altra parte ci sono giocatori di qualità”.
Su Tomori
“Non ho avuto tempo di parlare di mercato ma Fikayo fa parte del gruppo”.