“Non abbiamo particolari segreti. Credo che la solidità della proprietà sia il fondamento su cui sviluppiamo il nostro lavoro. La Serie A ci spaventava e ci spaventa ancora, sappiamo però che se avremo equilibrio, potremo fare un buon campionato”. Così il direttore generale del Como Carlo Alberto Ludi, ospite di Radio Anch’io Sport su Radio 1, sull’ottimo inizio di campionato dopo la promozione. “Abbiamo scelto una strada metodologica che oggi ci dà grandi risultati, sotto la guida di un grande allenatore, giovane ma già grande come Cesc Fabregas. Ora il Napoli? Ci approcciamo a questa partita con grande entusiasmo e coraggio, come la mentalità dell’allenatore Dobbiamo essere molto umili, sarà molto impegnativa come sfida, ma per noi, come la trasferta di Bergamo, è un ulteriore test per capire la nostra personalità. Andremo a fare la nostra partita, sapendo di affrontare la squadra al momento più forte del campionato”, aggiunge.
Alla base di questo nuovo Como c’è da qualche anno la proprietà della famiglia indonesiana Hartono: “La proprietà è molto ambiziosa, vuole andare sempre nella direzione della crescita, raggiungendo nuovi obiettivi. Non facciamo spese pazze, abbiamo un budget iniziale da rispettare ma è normale che con la loro forza abbiamo la possibilità di lavorare anche sull’emergenza. In più non sentiamo alcun problema finanziario. Sono piccole e grandi cose che in club possono fare la differenza”. E un business che va oltre il calcio: “Il nostro modello di business è un po’ particolare: si lega molto al territorio, ha come core business il calcio ma va oltre la dimensione del calcio. Stiamo cercando di attrarre tutta la comunità di Como. Se rimaniamo al modello calcio, in Italia l’esempio da seguire è l’Atalanta, per quello che ha fatto negli ultimi quindici anni di gestione Percassi: il modello più virtuoso, in cui sono riusciti a combaciare risultati sportivi e finanziari”.