“In questo momento siamo in difficoltà nel trovare dei risultati. Abbiamo provato di tutto, dal 4-2-3-1 alla difesa a tre con cui siamo andati meglio, ma abbiamo avuto tante occasioni da gol e non siamo riusciti a segnare. Una volta c’è la scelta sbagliata, una volta il portiere che fa la grandissima parata e ne parliamo ogni settimana, sono temi che si ripetono. I ragazzi danno sempre tutto e fanno ogni cosa possibile. Mi ha fatto arrabbiare il rosso a Dossena, uno dei più esperti e dei leader non può lasciare la squadra in dieci”. Così Cesc Fabregas, tecnico del Como, dopo la sconfitta subita contro la Fiorentina. “Dobbiamo essere realisti, sfidiamo la Fiorentina che gioca in Europa e ha fatto due finali, ma loro hanno calciato in porta pochissime volte e hanno fatto due gol, noi con 7-8 tiri non segniamo. Dobbiamo capire chi siamo, serve umiltà e dobbiamo ricordare che questa società non esisteva cinque anni fa. Cinque anni dopo siamo in Serie A a competere con queste squadre, abbiamo provato tutto e abbiamo messo in difficoltà la Fiorentina. Dovremo lavorare ancora di più e continuare così”. Ora due scontri diretti: “Perdere la testa e la concentrazione può essere un pericolo, ma non posso infuriarmi coi ragazzi. Servono umiltà e lavoro, anche l’anno scorso ci siamo trovati in una situazione simile e abbiamo saputo uscirne. Siamo arrivati in Serie A e nessuno ci credeva, ce la stiamo giocando dopo 21 anni e dovremo capire chi siamo. Serviranno unità d’intenti e tranquillità , siamo sulla stessa barca e puntiamo alla salvezza“, conclude Fabregas.