Nel 2009 ripartì dal 4-4-1-1. Nel 2019 fece qualcosa di simile con Zaniolo alle spalle di Schick. Se due indizi fanno una prova, Claudio Ranieri alla sua terza avventura da subentrato con la Roma ripartirà dal modulo che nell’immaginario collettivo più si sposa con i concetti di ordine e stabilità. La squadra giallorossa con Ivan Juric non è riuscita ad ingranare con il 3-5-2 e con l’allenatore testaccino tornerà alla difesa a quattro, magari con interpreti diversi. Mats Hummels scalpita, Mario Hermoso può essere un’opzione come terzino, mentre Samuel Dahl contro il Bologna ha offerto segnali incoraggianti. A destra Zeki Celik rimane il favorito, ma Saud Abdulhamid sarà valutato. Sovraffollamento a centrocampo. Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante, Niccolò Pisilli, Manu Kone, Enzo Le Fee, Leandro Paredes sono in lotta per due posti, anche se alcuni di loro (Pellegrini su tutti) potrebbero occupare altre posizioni. Sulle fasce Ranieri aspetta il recupero di Saelemaekers, che sarà titolare a sinistra, mentre a destra è Matias Soulè il candidato numero 1. Prime alternative Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy. In attacco Paulo Dybala e Tommaso Baldanzi si giocano la maglia da titolare alle spalle di Artem Dovbyk. È l’ucraino l’unico titolare indiscusso, mentre Eldor Shomurodov (che ha lavorato con Ranieri a Cagliari) al momento è l’unico bomber di scorta. Il resto lo dirà il campo: Ranieri sa cambiare e in carriera ha lavorato con qualsiasi tipo di modulo. Il 4-4-2 però è quello che più gli ha dato soddisfazioni tra Roma e Leicester e nel momento più delicato dell’era Friedkin a Trigoria c’è bisogno di certezze rassicuranti. Si ripartirà domani pomeriggio, in occasione del primo allenamento al ‘Bernardini’.