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Quei malumori di un anno fa sulla lunghezza della rosa sono un lontanissimo ricordo per Josè Mourinho. Paulo Dybala è un colpo che sulla carta può persino prendersi il gradino più basso del podio dei colpi di mercato della storia giallorossa, con Falcao e Batistuta in testa. Ora per il tecnico portoghese viene il bello: modulo, combinazioni, esperimenti. L’allenatore portoghese non deve più fare la conta, i numeri dicono che in attacco ci sono, oltre alla Joya, Tammy Abraham, Eldor Shomurodov, Felix Afena-Gyan, Stephan El Shaarawy e Nicolò Zaniolo. Senza dimenticare Lorenzo Pellegrini. E i ragionamenti sulla Roma del futuro ruotano proprio sul capitano giallorosso, reduce da una stagione con 14 gol. Si può sacrificare, arretrandolo a centrocampo, un simile potenziale offensivo? Ora le carte sono cambiate e Mourinho ci pensa, anche perché oggi una cessione di Zaniolo è tutto fuorché scontata. Nelle prime amichevoli stagionali il tecnico ha proposto nuovamente la difesa a tre, confermando le indicazioni della seconda parte della scorsa stagione. Al momento la soluzione favorita però è un 3-4-2-1 con Pellegrini e Dybala alle spalle di Abraham, con Zaniolo primo cambio. Difficile invece ipotizzare un ritorno al passato col 4-2-3-1, così come un 4-3-2-1 che svavorirebbe alcuni elementi centrali della rosa, a partire da Nicola Zalewski. Ma quali saranno le prossime mosse sul mercato della Roma? Una pedina per reparto, attacco a parte (ma se Zaniolo partisse…). Mourinho chiede un rinforzo in difesa e un centrocampista in più (ma oggi Frattesi è più lontano). Si sono fatti anche i nomi di Wijnaldum e Saul. Altri ingaggi pesantissimi per una Roma che vuole essere Special. Fattibile? In passato forse no. Con i Friedkin però tutto è possibile e in poco più di un anno lo stanno dimostrando.
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