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Ciro Immobile, le voci dall’Arabia e la voglia di fare la storia: ad Empoli cerca quota 200

Ciro Immobile
Ciro Immobile, Lazio - Foto LiveMedia/Emmanuele Mastrodonato

Ci risiamo. L’Arabia Saudita torna a bussare alla porta di Ciro Immobile, come in estate quando alla fine sia lui che la Lazio decisero di rispedire le ricche offerte al mittente. A gennaio i club della Pro League sembrano intenzionati a riprovarci e starebbero sondando i margini di riuscita dell’operazione. Discorsi comunque tutti rinviati, perché il miglior marcatore biancoceleste di tutti i tempi sa di avere una responsabilità importante nei confronti del popolo laziale che allo stadio lo ha sempre sostenuto. All’Olimpico, anche nelle serate no, i cori per Ciro ci sono sempre stati e lui vuole sdebitarsi. Magari già ad Empoli, dove la Lazio cerca punti fondamentali per non scivolare ulteriormente in una classifica fin qui ostile. La Lazio ha subito infatti sette sconfitte nelle prime sedici partite di campionato e soltanto una volta (nell’era dei tre punti a vittoria, quindi dalla stagione 1994/95) i biancocelesti hanno perso più match nelle prime 17 gare di un singolo torneo di Serie A (otto, nel 2015/16, quando chiusero ottavi in classifica).

Il quarto posto dista sette punti, ma con il nuovo format anche la quinta posizione può valere la Champions. Tradotto: mollare sarebbe un delitto. Maurizio Sarri torna da ex a Empoli con l’obiettivo chiaro di vincere contro la squadra che ha raccolto meno punti (5) nelle gare casalinghe di questo campionato. E punta a farlo con Ciro Immobile, favorito su Castellanos, in una serata speciale. Quella del Castellani può essere la sua 300esima partita da titolare in maglia Lazio. Ma soprattutto può rappresentare l’occasione giusta per agganciare lo storico traguardo dei 200 gol in Serie A (fin qui è a 198). Un’impresa riuscita solamente a sette giocatori: Roberto Baggio (205), Antonio Di Natale (209), Giuseppe Meazza (216), Josè Altafini (216), Gunnar Nordhal (225), Francesco Totti (250) e Silvio Piola (274). Solo il fascino della storia forse può respingere il canto delle sirene dall’oriente.

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