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“La prima sensazione è di un profondo vuoto, d’altronde quando succede qualcosa che non ti aspetti ci rimani male due volte. Io al Chievo tenevo davvero, questo sia chiaro“. Dopo sei stagioni, Riccardo Meggiorini lascia il Chievo senza nascondere l’amarezza per un’avventura finita al veleno. “Me ne vado senza nessun rimpianto, perfettamente a posto con la mia coscienza – ha spiegato l’ex Torino ai microfoni de L’Arena – Non ho mai tirato indietro la gamba, sono sempre andato d’accordo con tutti. Credo nel rispetto delle persone, quel che negli ultimi tempi è invece venuto meno. In passato ogni questione veniva risolta col dialogo e in tutta serenità. Ma non ora. E senza fiducia è dura andare avanti. La proposta del Chievo per il prolungamento, per come mi è stata presentata, in realtà è stata fatta solo perché dicessi di no“. Poi su Campedelli: “Mi sarei aspettato una telefonata da parte sua. Invece niente. È il padrone di solito che chiama il dipendente, non il contrario. Se penso che sei anni fa fu soprattutto lui a volermi mi chiedo oggi, dopo aver dato sempre tutto, cosa abbia fatto di male per essere stato dimenticato così”.
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