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Piove a Torino, diluvia sul calcio italiano. Una tempesta che nelle ultime ventiquattro ore si è trasformata in una bufera mediatica forse senza precedenti: un big match come Juventus-Napoli, che sarebbe stato trasmesso a milioni di persone in tutto il mondo, annullato perché la squadra ospite non si presenta. Bloccata dalla Asl di Napoli che, nella giornata di sabato, ha disposto l’isolamento fiduciario per tutti i giocatori e lo staff tecnico entrati a contatto con Piotr Zielinski ed Eljif Elmas, risultati positivi al Covid-19 dopo aver giocato domenica scorsa contro il Genoa che di contagiati ne conta addirittura ventidue: un vero e proprio focolaio.
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L’arbitro che aspetta le 21:30, la Juventus in mascherina, a bordo campo, con qualche spettatore sugli spalti: uno scenario surreale. Una brutta pagina, una brutta figura per il brand del calcio italiano ormai ai minimi storici. “Mi ha scritto De Laurentiis – ha rivelato il presidente della Juventus Andrea Agnelli – e abbiamo avuto uno scambio di messaggi. La sua intenzione era di rinviare la partita. Ho risposto che la Juventus segue i regolamenti”. La voce del numero uno bianconero è ferma, nessuna esitazione. E poi c’è il giallo sull’intervento dell’Asl: perché è intervenuta? La risposta prova a darla lo stesso Agnelli: “L’Asl non interviene se tutti i passaggi del protocollo vengono rispettati. Se lo fa vuole dire che c’è stata qualche inosservanza, che non è stato seguito meticolosamente”. Il tutto sarebbe riferito al mancato rispetto del protocollo dopo aver accertato la positività di Zielinski con i calciatori che sarebbero tornati a casa senza andare in isolamento. Ma il condizionale è d’obbligo.
In tutto questo il giudice sportivo, tra domani e martedì, emetterà il suo verdetto: probabile, come da regolamento, il 3-0 a tavolino con un punto di penalizzazione ai danni del Napoli. E poi via di ricorsi e contro ricorsi. Senza considerare che la situazione epidemiologica nel nostro paese sta peggiorando: cosa succederà con nuovi positivi se le Asl competenti dovessero bloccare le varie squadre? Si riuscirà a discutere un nuovo protocollo? A Torino continua a piovere, ma prima o poi finirà. Sul calcio italiano, invece, la tempesta è appena cominciata: chiamatela Serie Asl.
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