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“La Coppa, lo Scudetto… Lotito lo vuole, se lo prenda. Mi volete parlare di campionato? Non me ne frega un ca***. Ho paura ad uscire di casa, mi sta venendo la depressione“. Massimo Cellino a tutto campo in un’intervista al Corriere dello Sport. Col campionato fermo a causa dell’emergenza coronavirus, il presidente del Brescia si impone altre priorità e attacca duramente il patron della Lazio Claudio Lotito: “È convinto di avere una squadra imbattibile, lasciamogli questa idea – ha spiegato Cellino – Da Brescia ricevo continuamente notizie, e sono tutte pazzesche, eppure la città sta affrontando la tragedia con una dignità che imbarazza“. E ancora sul momento complicato in Lombardia: “Questa gente mi ha strappato il cuore. Ha genitori, parenti, amici, conoscenti che muoiono ogni giorno eppure soffre terribilmente ma in silenzio. Chiede aiuto solo a se stessa. Altri sono i numeri, non quelli ufficiali, altre le dimensioni. Fosse successo da altre parti sarebbe scoppiata la rivoluzione“.
Poi sul pensiero dei tifosi in Lombardia: “Non vogliono che si riparta. Lo vietano loro, non la federazione. Prima la vita. La vita, ca***. Ci sono ultrà che portano l’ossigeno agli ospedali, altri che piangono i loro morti, altri ancora intubati. Non si può più giocare quest’anno. Si pensi al prossimo. Qualcuno non si rende ancora conto di quello che sta accadendo, e quel qualcuno è peggio del virus. Io non credo ai miracoli, ho smesso di farlo tanto tempo fa. Resettiamo“. E continua: “Quante partite si sono giocate? È un terzo del campionato. La stagione è andata, se qualcuno vuole questo scudetto maledetto se lo prenda pure. Chiuso. Finito. E non parlo così perché il Brescia è ultimo in classifica. Siamo ultimi perché ce lo meritiamo. Io per primo lo merito. Facciano quello che vogliono. Penso a quelli che perderanno il posto di lavoro, a quelli che stanno morendo…“. In chiusura: “Il calcio è un’azienda che occupa tante persone ma è anche in grado di superare la crisi. Semplicissimo: si è bruciato un terzo del campionato, e allora si taglino un terzo dello stipendio ai calciatori, un terzo dei diritti televisivi e un terzo delle tasse. È il modo più facile per aggiustare le cose“.
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