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“In molte sentenze ho stabilito l’autonomia assoluta dell’ordinamento sportivo che deve essere salvaguardato. Ma, in caso di pandemia in atto, è giusto che il protocollo accettato dagli organismi sportivi abbia riconosciuto il potere di decisione finale all’autorità sanitaria pubblica. L’idea della bolla – cioè si può decidere, in deroga al divieto, di giocare in bolla -, non può essere un obbligo ma una facoltà. La Asl ha valutato che questa facoltà non si poteva esercitare in quel caso specifico e neppure in bolla si poteva giocare“. Queste le dichiarazioni del presidente del Collegio di Garanzia dello Sport Franco Frattini in una intervista ai microfoni di Sky Sport a proposito della decisione di cancellare il punto di penalizzazione e il 3-0 a tavolino del Napoli per non essersi presentato a Torino per il match con la Juventus.
L’ex ministro ha fatto notare che “il Collegio di Garanzia ha valutato gli atti dell’autorità sanitaria, che secondo la legge italiana è preposta a stabilire anche in casi come questo, se una squadra possa partire per una trasferta oppure no. Abbiamo ritenuto che, già il 3 ottobre 2020, la Asl competente aveva stabilito che – vista la presenza di casi positivi – c’era un obbligo di isolamento che avrebbe impedito la predisposizione a partire per Torino. Lo stesso protocollo federale della Figc faceva richiamo alle deliberazioni dell’autorità sanitaria nazionale e regionale, quindi la Asl che è l’unica autorità che deve stabilire se ci sono rischi per l’incolumità pubblica oppure no – ha aggiunto – Abbiamo ritenuto che la forza maggiore si fosse già realizzata il 3 ottobre, e il 4 ottobre ci fosse stata solo la conferma che non era possibile derogare. I protocolli consentono infatti una deroga”.
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Poi sulle diversità di giudizio rispetto al secondo grado, Frattini ha messo in luce che “con la riforma della giustizia sportiva nel 2014, si è creata una sorta di cassazione dello sport ovvero il Collegio di Garanzia, che è fuori dalla giustizia delle Federazioni. Per la prima volta abbiamo un organismo completamente distaccato dalla giustizia delle singole Federazioni, perché noi giudichiamo su tutte le questioni di tutte le corti di tutte le Federazioni. È possibile che i giudizi siano molto diversi – ha proseguito – È la garanzia che c’è un ordinamento sportivo di ultimo grado totalmente indipendente dalle Federazioni“. Infine ha concluso: “Davanti al Collegio di Garanzia noi avevamo solo il ricorso del Napoli: la Figc non si è nemmeno costituita in giudizio per difendere le decisioni della giustizia sportiva della Federazione. E altrettanto non si è costituita la Juventus. La Figc non ha neanche rappresentato per iscritto la propria posizione davanti a noi. Io non so se si fosse costituita cosa avrebbe detto. Noi abbiamo giudicato perché era una questione di pura legittimità: è stata applicata o meno la legislazione statale riprodotta nel protocollo federale secondo cui l’impossibilità deriva dall’ordine dell’autorità sanitaria? Noi abbiamo interpretato norme e facendolo questa è stata la nostra unanime decisione a sezioni unite. Quindi per dare il massimo di stabilità a questa decisione”.
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