Serie A

Carlo Pacifici: “AIA in saluta, ma i casi di violenza sugli arbitri sono in aumento”

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“Sul tema della violenza al 31 maggio rileviamo 519 casi rispetto ai 334 della passata stagione, di questi 341 compiuti da giocatori, 129 da dirigenti e allenatori, e 49 estranei. Fortunatamente l’inasprimento delle sanzioni a carico dei violenti hanno sortito un risultato positivo perché sono calati i casi di violenza grave e sono calati i giorni di prognosi” degli arbitri aggrediti. “È un aspetto questo che andrà analizzato attentamente, è un problema probabilmente culturale che va forse affrontato di più all’interno delle società”. Queste le dichiarazioni presidente dell’Aia Carlo Pacifici nel corso di una conferenza stampa in svolgimento al Centro tecnico di Coverciano, dove si è soffermato sulle violenze subite dai fischietti italiani.

Poi il commento sulla stagione appena conclusa: “È stato un campionato complesso, impegnativo, personalmente dico con grande soddisfazione con risultati anche positivi, sono emersi molti giovani che hanno dimostrato che la nostra associazione ha un ricambio importante anche al lavoro di Gianluca Rocchi e della sua squadra – ha aggiunto Pacifici – La nostra associazione è in salute, abbiamo 33 mila associati, 2700 sono donne, un aspetto importante al di là dell’evento di una presenza femminile di una terna in serie A. All’interno dei 33 mila associati ci sono 1500 associati da paesi non italiani che vengono da oltre 540 paesi del mondo, un aspetto estremamente importante, che abbatte le barriere”.

“Al 31 maggio abbiamo designato 500 mila arbitri, 94 mila assistenti, ed abbiamo fatto quasi 720 mila designazioni. Dobbiamo migliorare il dato del doppio tesseramento, perché abbiamo solo 845 che sono sia calciatori che gli arbitri, che rappresenta un 2,6% che è una percentuale bassa. Dobbiamo fare un passaggio culturale perché in tutti gli altri paesi europei è un dato più elevato e c’è una interazione maggiore fra associazione arbitrali e società”, ha concluso Pacifici.

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