Diabolik, capo ultras della Lazio, spiega sulle colonne del quotidiano “Il Tempo” il motivo del volantino diffuso in Curva Nord durante la prima giornata di Serie A 2018-19 tra Lazio e Napoli. “Nessuno ha detto “no alle donne”, ma è stato chiesto di lasciare libere le prime dieci file della Nord – spiega Diabolik a nome della Curva – da sempre occupate dai ragazzi del direttivo che si fanno in quattro per la Lazio durante tutto l’arco della stagione”.
Diabolik non usa mezzi termini e afferma chiaramente: “Lì sotto per noi è sempre stata una trincea, in senso metaforico, e quella trincea noi la vogliamo difendere. La curva si vive in modo diverso. Li, nelle prime file gente è morta per la Lazio, ha pagato con arresti e diffide per la Lazio”. E spiega inoltre che tutto ciò una volta non sarebbe mai successo: “Guardatevi le foto del ’90 e inizio 2000. In questi ultimi 5 anni, complice anche l’assenza di qualcuno, la situazione è degenerata. La Nord non è più quella di una volta e noi vogliamo riportarla tale. Lo stile per noi è la prima cosa e per le donne si vogliono fare i selfie in mezzo a noi, baciarsi in maniera poco elegante ci sono le file superiori”.
Il capo ultras laziale si sofferma sull’importanza della Curva Nord e cita anche la recente tragedia di Ponte Morandi: “Laggiù per noi è come fosse una bisca e le donne non stanno bene in un simile contesto. E’ la verità. Come mi troverei io stesso in difficoltà in una palestra con tutte donne a vedere della danza classica. Perché invece di parlare di queste inezie, non ci portano i nomi dei responsabili dei crolli di Rigopiano e Genova (di cui poi mi risulta che le responsabilità siano anche di una famiglia nota italiana che controlla parte dell’editoria del nostro paese) e degli altri ponti che sono a rischio?”.
Chiudendo il proprio messaggio, Diabolik dà anche un consiglio alle donne: “A molte che abbiamo visto dico di andarci piano con l’alcol e goliardicamente, ragazze, ormai gli uomini cucinano meglio di voi…”.