Una telefonata internazionale per fermare tutto. Il Corriere dello Sport rivela un retroscena sul caos legato a Bologna-Milan e al rinvio per via del maltempo che tanto ha fatto discutere. Mentre gli “angeli del fango” spalavano nel quartiere dello stadio, in Lega Serie A a Milano si decideva il destino di questa partita dopo la presa di posizione del sindaco Lepore. L’orientamento della governance del calcio italiano, però, era quello di giocare, ma da oltreoceano il numero uno del club felsineo ha deciso di intervenire e ha chiamato l’ad Fenucci.
Il quotidiano sportivo romano rivela cosa gli avrebbe detto: in sostanza, lo ha informato che, per il grande rispetto che il Bologna ha nei confronti della città e della sua sofferenza, il club non sarebbe andato a giocare in nessun altro stadio. A costo di subire lo 0-3 a tavolino. Insomma, niente porte chiuse e niente campo neutro, pazienza se si sarebbe potuti arrivare alla sconfitta a tavolino. Una presa di posizione che Lega e Milan non si sarebbero mai aspettati. Fenucci è diventato a quel punto irremovibile e i consiglieri di Lega chiamati a decidere hanno deciso di ammorbidire la propria posizione. Inoltre, c’è un’altra situazione legata a questo incontro. Il presidente rossonero Scaroni infatti aveva precisato che il Milan sarebbe stato disposto a versare la metà di quello che sarebbe stato il ricavato dell’incasso da destinare agli alluvionati. Ma alla fine non si è giocato.