“Il mio segreto? Penso di aver aggiunto idee sommate a un’ottima base e tirato fuori ciò che questi ragazzi avevano dentro. Ho toccato i tasti giusti, aggiungendo un po’ di aggressività e coraggio, facendo capire che vincere aiuta a vincere e di non essere piatti”. Così Gabriele Cioffi dopo il 4-0 della sua Udinese sul campo del Cagliari. “Non ci sono guru e incantatori di serpenti, sapevo cosa dover toccare perché l’avevo vissuto: loro hanno risposto alla grande e la strada è questa – prosegue il tecnico bianconero a Dazn – Deulofeu? Credo fortemente nel rapporto umano, il lavoro vero l’allenatore lo fa in settimana. Se non crei una cultura della fatica, la domenica ci vanno loro in campo e giocano con la mia carriera: voglio che lo facciano ma dando tutto. Un conto è giocare con l’io, un altro con il noi”.
Prossimo impegno contro la Salernitana per chiudere al meglio il 2021. “Ora ci godiamo la vittoria e da domani si pensa a un avversario tosto che ci porterà a giocare un calcio diverso. Il prossimo step è essere consapevoli di cosa si vuole, con ingredienti semplici come il lavoro. Testa bassa e colpo di pedale – rimarca Cioffi -. L’abbraccio con Pavoletti? Nasce da un mio errore, al fischio finale ho cacciato un urlo liberatorio dimenticando l’avversario. Gli ho spiegato che è stata la pancia, mi sono scusato”.