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“Il gruppo ha dimostrato di saper soffrire. Questa sera abbiamo raschiato il barile perché fisicamente e mentalmente eravamo al limite. Conosco bene queste squadre chiamate a giocare partite del genere a fine campionato, mi è piaciuta l’applicazione della squadra. Temevo questa partita, loro a volte andavano al doppio della nostra velocità“. Queste le parole di Eusebio Di Francesco dopo la vittoria della sua Roma sul campo del Cagliari nonostante le tante assenze e il forfait di Manolas nel riscaldamento.
A decidere è una rete di Under ma provvidenziale anche Alisson con un paio di grandi parate: ” Ha la capacità come Montella di preparare il tiro senza caricarlo. Alisson? Per diventare grandi abbiamo bisogno anche del portiere ma è importante anche dal punto di vista della personalità“. Poi una battuta su Capradossi, all’esordio in Serie A: “Dieci giorni fa gli ho parlato in ufficio dicendogli che prima o poi l’occasione sarebbe arrivata. Ha fatto un’ottima gara preparandosi mezz’ora prima”.
“La maturazione è arrivata anche attraverso gli schiaffi che abbiamo preso, per le critiche rivolte a me perché sono state costruttive. Schick? Anche lui deve avere la capacità di isolarsi e lavorare, lui forse ci è arrivato un po’ tardi ma adesso è un giocatore importante per la squadra. Deve essere una risorsa e non un problema“. Poi sul futuro: “Non li faccio io ma la società, dipende anche dal mercato e dal materiale. Poi tocca a me allenare e fare in modo di raggiungerli. Alisson rimane? Credo di sì ma con la società non si è parlato nemmeno di me. L’obiettivo è arrivare in Champions poi parleremo di altro”.