Il Cagliari si prepara a sfidare l’Empoli, alla ricerca del riscatto dopo l’ultima partita. Si tratta di un match delicato per Davide Nicola, che nel corso dell’estate ha lasciato il club azzurro per allenare la squadra sarda: “Guardo a oggi, a dove sono ora, a quello che sto facendo a Cagliari con lo staff e i ragazzi. A Empoli ho vissuto tanti bei momenti, rimarranno per sempre, ma conta il presente”. Inizia in conferenza stampa: “Ringrazio l’Empoli e il presidente Corsi in particolare per quello che mi hanno permesso di fare, chi mi conosce sa che ho scelto Cagliari in funzione di una nuova sfida che volevo intraprendere, di nuovi stimoli. A Empoli ho trovato professionisti seri, belle persone, una bella realtà, ora c’è il Cagliari e una nuova pagina da scrivere, guardando avanti facendosi forza del passato e delle buone cose fatte“.
“Abbiamo provato alcune soluzioni, tanti ragazzi sono pronti, anche tra chi sinora ha giocato meno. Vedremo domani. Affrontiamo un Empoli che dal punto di vista tecnico-tattico ha cambiato poco, c’è un mister nuovo con le sue idee, è una squadra che gioca bene in verticale, riparte forte, ribalta subito l’azione, senza un possesso massiccio perché la scelta è quella di andare in avanti in modo celere. Ci si aspetta una squadra che si rintanerà e ripartirà, togliendoci spazi, quindi dovremo farci trovare pronti. Sarà una gara combattuta, l’Empoli ha fatto 6 punti in 4 gare quindi va da sé che sarà difficile, ma il Cagliari sa cosa deve fare e mi aspetto una squadra capace di opporsi nel modo giusto”.
In attacco potrebbe esserci novità: “Le occasioni le creiamo, sarei più preoccupato se non producessimo opportunità. Non ha senso rimarcare sempre le cose negative, anzi sottolineare gli aspetti positivi aiuta a migliorare e sicuramente dobbiamo farlo con consapevolezza e fiducia. Bisogna curare il dettaglio, avere cattiveria, spingere ancora di più. Luvumbo? Sta facendo bene, sta crescendo, deve migliorare nella scelta finale. Sicuramente qualche problemino fisico negli ultimi giorni l’abbiamo avuto, vediamo come staranno i ragazzi nelle prossime ore, ma le soluzioni ci sono e non sono preoccupato anche di fronte agli acciacchi o alla mancanza di condizione di qualcuno. Giocheremo a pochi giorni dalla gara col Napoli, quindi tutto andrà valutato. Ho molte soluzioni, sarebbe sbagliato indicare in questo o quel giocatore il salvatore della patria. Dobbiamo crescere a livello collettivo, vedo la squadra ogni giorno e vedo un gruppo che marcia in un’unica direzione, dai più esperti ai più giovani. Per me conta poco chi parte dal 1′ e chi subentra, anzi chi entra in corsa è ancora più importante perché può determinare in positivo qualcosa che magari non sta funzionando”, spiega Nicola.
Il tecnico ha completa fiducia nella squadra: “Stiamo ponendo le basi per migliorare anche dal punto di vista dei punti raccolti e dei gol, per ora produciamo tanto e non pensavo che fossimo già così competitivi, così sul pezzo, già in linea col tipo di calcio che cerco di inculcare. I ragazzi stanno lavorando benissimo, mi danno tanto, è normale che per migliorare serva tempo, i passi in avanti si muovono giorno dopo giorno, bisogna essere sempre più ambiziosi, disciplinati, vogliosi di fare di più, aumentando fame e convinzione. Sono convinto che il lavoro ci porterà lontano“. Ai suoi l’allenatore chiede di non essere “frenetici, occorre mantenere qualità e raziocinio. Si guarda spesso a ciò che non funziona, specie in Italia, ma in un percorso è importante vedere le cose positive, ciò che già hai imparato a fare. Non bisogna avere aspettative esagerate quando sei appena all’inizio, quando non raggiungi le cose occorre mettere ancora più entusiasmo, è quando stai ottenendo che devi stare attento per non perderle. Manteniamo equilibrio, ben focalizzati sull’obiettivo di lungo periodo, ricordo che sinora nessuna partita ha mostrato il Cagliari incapace di costruire o senza meriti, anzi. Io ho grande fiducia e deve averla tutto l’ambiente, la squadra ha dimostrato di avere coraggio e idee, poi ci vuole equilibrio nei singoli momenti della partita perché non puoi andare a cento all’ora costantemente”, conclude Nicola.