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Walter Mazzarri è tornato ad allenare in Serie A dopo diversi mesi, e lo ha fatto sulla panchina del Cagliari. Il tecnico toscano ha quindi parlato di cosa si aspetta da questa nuova sfida sarda: “Sono un tipo a cui non piace parlare troppo, a cui non piace enfatizzare. Non faccio proclami, preferisco fare i fatti. Per come conosco i tifosi sardi, del Cagliari, vogliono vedere una squadra che non molla mai, un allenatore che sta sempre sul pezzo e che lavora, e io incarno questo spirito e voglio che lo facciano anche i giocatori. Non dobbiamo porci limiti e questo significa essere ambiziosi, ma per ora fermiamoci qua: quando si cominceranno a fare i fatti sul campo, potremo dire altre cose”.
Mazzarri spiega anche i motivi che gli hanno fatto accettare la destinazione Cagliari: “Diverse cose mi hanno spinto verso questo progetto. La società ha idee chiare e mi è piaciuto quello che mi è stato detto, a partire dal presidente. Quando un allenatore arriva in corsa sente la responsabilità di dare la sua impronta e mi dispiace che ho poco tempo per far capire ai giocatori tutto quello che ho in mente. Ho comunque trovato un ambiente bello, sono stato accolto bene e piano piano valuterò tutti i ragazzi”.
Il tecnico ha aggiunto anche una particolarità, dando una spiegazione al perché durante questi mesi non abbia allenato: “Il calcio senza tifosi non è calcio. Ho rifiutato diverse proposte perché finché non si tornava a giocare con la gente non avevo stimoli. Io devo sentire il pathos della gara e il tifoso in casa è fondamentale per dare autostima ai giocatori, mi aiuta a farli rendere bene, a tirare fuori tutto quello che hanno. Non potevo pensare di allenare senza pubblico”.
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