Serie A

Cagliari, Maran: “Dobbiamo diventare una squadra che non ha paura di nessuno”

Rolando Maran - fotomenis.it

Rolando Maran, allenatore del Cagliari, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro l’Inter. Le prime parole del tecnico sono sull’infortunio di Pavoletti: “Dispiace, ovviamente, per il valore del giocatore. Abbiamo rabbia e amaro in bocca. Sono arrivati due calciatori nuovi, che dovranno integrarsi nell’impianto di gioco”, ed ecco quindi che prosegue subito con i nuovi arrivati, Olsen e Simeone. Maran valuta se possono essere già pronti per la partita di domani, non considerata decisiva: “Gara con l’Inter non decisiva, ma è chiaro che dal punto di vista del morale incide. È una gara che deve farci cambiare, dopo la falsa partenza, dandoci la spinta per poter girare la sensazione di delusione post Brescia”. 

Dopo una breve analisi sull’Inter e Conte, Maran ha parlato dei suoi giocatori e del suo Cagliari: “Conte è stato bravissimo a dare subito un’identità all’Inter. È una squadra che ha cambiato radicalmente il modo di interpretare le partite, così come ha aumentato il proprio valore tecnico e di squadra. Sarà una delle tre protagoniste di questo campionato”. Si è detto felicissimo di rivedere Barella, “figlio di questa terra” ma ancora più contento di poter dire che Castro potrebbe partire dal primo minuto e che Pellegrini è pronto per giocare, per concentrarsi poi su Nainggolan, grande ex della sfida: “Lui deve fare la partita del Cagliari, non deve dimostrare nulla: l’anno scorso lo ha fatto con la maglia nerazzurra. Ora sa di dover essere concentrato e voglioso di mettersi alle spalle una brutta prestazione”.

Del mercato sardo Maran si dice soddisfatto: “Hanno fatto davvero un buon lavoro. Anche con l’infortunio di Leo, la società ha trovato subito un sostituto. Non posso che essere contento del loro lavoro, in uscita ci sarà sicuramente qualche movimento, ma io penso al campo” e a come alzare l’asticella: “Dobbiamo diventare una squadra: c’è da lavorare sull’essere un’entità che rispecchi l’orgoglio di cui parlavo, di cui parlai anche ad Aritzo. E anche in virtù della partita brutta come contro il Brescia, è un discorso che conta ancora di più. I nuovi devono capire questo, quanto vale questa maglia. Io devo essere bravo a far crescere questo sentimento, dobbiamo essere un blocco unico che non ha paura di affrontare nessuno”.

 

 

 

 

 

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