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Il tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, ha parlato in vista del match tra i rossoblù e il Venezia di domani. Ecco le sue parole in merito alla condizione della squadra e al salto di qualità da fare: “Intanto vorrei ringraziare i ragazzi per la loro professionalità nell’affrontare due allenamenti senza di me. Da una parte mi fa piacere dall’altra parte mi sento inutile… Scherzi a parte, credo che dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto finora, ma il cammino è ancora lungo e sarà sicuramente difficile migliorare ancora. Dipende però tutto da noi. L’atmosfera è bellissima, i ragazzi hanno tanto entusiasmo. Per quanto riguarda la partita di domani, sappiamo che come tutte le partite dopo la sosta sarà una gara difficile. Noi durante ogni sosta abbiamo 10/15 ragazzi che vanno in nazionale, ma questo deve essere per noi anche un’orgoglio. Il Venezia è una squadra che da neopromossa ha già raccolto 12 punti, vincendo contro Roma e Fiorentina. Hanno un allenatore molto bravo, identità di gioco nonostante in rosa ci siano tanti giocatori poco conosciuti. Sappiamo però che se non mettiamo in campo oltre alla qualità i nostri fattori atteggiamento, intensità e concentrazione più il fattore casa che è dalla nostra parte, la partita sarà in salita. Mi auguro che domani lo stadio sia pieno per quanto si possa riempire perché i nostri tifosi ci danno una grossa mano e i risultati ottenuti in casa molto del merito va anche a loro. Il Venezia verrà sicuramente qua con tanto entusiasmo e fiducia, liberi di testa dopo la vittoria contro la Roma e dati questi fattori dobbiamo stare attenti… Non vorrei mai che si ripetesse quanto accaduto a Empoli, anche se so che rispetto a quel momento noi oggi siamo una squadra più completa”.
Il tecnico serbo ha poi parlato dei giocatori rientrati dalle Nazionali: “Non li ho visti nemmeno io visto che sono stato a casa due giorni. Direi che stano tutti bene, abbiamo recuperato Bonifazi e Viola e a parte Schouten e De Silvestri per adesso sono tutti disponibili. Il rapporto con giocatori di tutto il mondo? È difficilissimo, basta pensare che abbiamo 19 nazionalità diverse in squadra con caratteristiche e abitudini completamente differenti… Quindi è difficilissimo e per questa fare l’allenatore è un lavoro per cui non bastano le lauree ma è anche molto stimolante perché ti aiuta anche a crescere come persona”.
Piccola parentesi poi per quanto riguarda la cittadinanza onoraria di Bologna: “Influenza per l’emozione? Ero sicuramente già influenzato anche il giorno della cerimonia. Ad ogni modo, questo riconoscimento mi riempie di orgoglio… Sappiamo tutti cosa c’è dietro questa cittadinanza onoraria. Ho aggiunto un altro importante tassello ai miei obiettivi. Sicuramente entrambe le cittadinanze onorarie, sia quella di Novi Sad che quella di Bologna, sono state maggiormente dettate da qualità personali non come giocatore. E questo mi inorgoglisce”.
Mihajlovic si è poi soffermato sui singoli a sua disposizione, soprattutto per quanto riguarda i giocatori di fascia: “Abbiamo diverse soluzioni a destra. Mettere Sov, inserire Mbaye o spostare Hickey a destra e le abbiamo provate tutte e tre in allenamento. Domani comunque dovrebbero giocare o Skov Olsen o Mbaye, ieri abbiamo provato entrambi e vedremo oggi. Su Medel posso dire che rispetto all’anno scorso ora ha trovato più continuità. Mi sono affidato a lui anche l’anno scorso ma si faceva sempre male, quest’anno invece sta avendo una buona continuità e spero che non succeda nulla…Sansone? “È un giocatore importantissimo per noi. Anche lui ha avuto tanti acciacchi che non gli hanno permesso di avere continuità. Quando entra a gara in corso però lui fa sempre bene e questo deve essere d’esempio a tutti gli altri. Giovanili? Noi portiamo tanti primavera con noi, in particolare c’è un certo Pitia che è sicuramente un giocatore di prospettiva”.
E ancora: “Orsolini come sta? Orso è sempre lo stesso, ha questo carattere bellissimo che non fa mai percepire se sta male o meno. Sicuramente non sarà contento di non trovare continuità, ma è un giocatore importante che ci può dare tante soluzioni, anche come seconda punta. Da quando è arrivato Skov Olsen ha giocato più Orsolini che Skov quindi non penso che il suo rendimento sia dovuto all’arrivo di un ipotetico concorrente. Io ho cambiato sistema di gioco perché lo trovo più equilibrato per i giocatori che ho, ma non posso farmene una colpa. Nel calcio funziona così… E’ importante però che Orsolini sfrutti le occasioni che ha e questo vale per tutti perché tutti sono sostituibili. Viola Nicholas è un giocatore che ha caratteristiche diverse da tutti gli altri centrocampisti. È ancora lontano dalla sua forma migliore però 15/20 minuti può farli. Domani verrà con noi perché potrebbe esserci utile. Skov Olsen? Io ho parlato con Skov e gli ho spiegato che anche io nella mia carriera mi sono dovuto adattare a un ruolo, quello di terzino, che inizialmente non mi piaceva, ma che poi mi ha completato come calciatore. Gli ho detto che lui ha tutte le caratteristiche per fare il quinto, deve convincersi che quest’esperienza può completarlo come calciatore. L’esempio più lampante è Perisic. Lui deve solo convincersi di poterlo fare. So che non è il suo ruolo, gliel’ho detto, ma per le caratteristiche che ha può farlo. Vale lo stesso discorso per Orsolini, i giocatori devono capire che quando ci sono certe esigenze devono avere l’intelligenza di adattarsi. Abbiamo in squadra tante tipologie di carattere e bisogna accettarle tutte. Io come allenatore devo allo stesso tempo capire come parlare a ogni carattere. Sto quasi diventando uno psicologo… Ma tra un po’ lo psicologo ci vuole per me”
Chiosa finale su Saputo: “Saputo era arrabbiato come noi per la gara di Empoli e speriamo di dargli una gioia domani, visto quanto ha sempre dimostrato di voler stare vicino alla squadra anche e soprattutto nei momenti difficili. Penso sempre che l’atteggiamento visto in campo in quell’occasione sia stato anche dovuto alla mia assenza in campo. Domani sarà sicuramente diverso”.
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