Il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic è intervenuto alla vigilia della sfida contro la Roma, valida per la quindicesima giornata di Serie A 2021/2022: “Sarà una partita importante. Contro le big abbiamo pareggiato contro Atalanta e perso da Inter, Milan e Napoli. A decisioni arbitrarli invertite, tuttavia, avremmo potuto conquistare i tre punti. Domani affrontiamo una squadra forte con un grande allenatore, ma scenderemo in campo senza paura. Mi auguro che lo stadio sia pieno, il tifo è fondamentale per noi. Per conquistare i tre punti bisogna sputare sangue, quest’anno più che in passato. La Serie A non sarà il miglior campionato al mondo, ma sicuramente è il più difficile. Serve tempo per adattarsi“.
L’allenatore rossoblu ha poi proseguito: “La squadra ha trovato il suo equilibrio, difende bene ma non per questo non crea. Quando arrivano i risultati positivi si viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Il prodotto finale, ovvero la partita del weekend, è frutto di tutto ciò che si vive in settimana. Dobbiamo ancora migliorare sotto tanti aspetti. Ad esempio creiamo tanto ma concretizziamo poco. Tanti gol nei secondi tempi? Una casualità. Prepariamo le gare sempre allo stesso modo. A mio avviso giochiamo meglio nel primo tempo, nella ripresa poi gestiamo“.
Sul suo rapporto con Mourinho, Sinisa ha spiegato: “E’ un mio amico, grande allenatore e grande persona. Salvo un piccolo litigio all’inizio, mi è sempre stato simpatico. Non va dimenticato che nel momento della malattia mi è stato vicino. Inoltre mi ha mandato un messaggio quando sono diventato nonno, dicendomi che non vedeva l’ora che succedesse anche a lui. Gli ho risposto che c’è sempre tempo. Abbiamo in comune la furbizia e la lealtà, tipica delle nostre rispettive patrie“.
Mihajlovic ha poi parlato dei singoli: “Io e Arnautovic siamo entrambi serbi, perciò c’è un bel legame. Inoltre, tifiamo entrambi Stella Rossa. In campo è un leader, anche perché parla cinque lingue, ma da lui voglio sempre di più. De Silvestri ieri si è allenato in parte con noi, ma non so se recupererà per domani. L’importante è trovare gli spazi di gioco e attaccare lo spazio sulla fascia destra. Poco importante se a farlo è Lorenzo che è desto di piede o Skov Olsen e Orsolini, entrambi mancini“.
“Ai giocatori non si chiede di andare a lavorare in miniera, perciò non è un problema se fanno gli straordinari. Sono ragazzi giovani e se lo possono permettere – ha aggiunto il tecnico serbo – Non penso al mercato di gennaio, è una finestra di mercato in cui si fa fatica a trovare giocatori funzionali alla squadra. Valuteremo dopo queste cinque o sei partite“.