[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
“Non so dirvi il sistema di gioco, devo cercare gli uomini giusti più che i calciatori giusti. Processo di crescita? Deve finire il prima possibile, un contrasto non è una cosa tattica, è la determinazione di superare l’avversario. Io ho fatto il calciatore, so di cosa parlo, posso dire tante cose che possono essere condivise o meno. Ho il desiderio di cambiare provando tutto”. Questa l’analisi di Eusebio Di Francesco al termine di Bologna-Roma 2-0, match valido per la quinta giornata di Serie A.
“Nel calcio bisogna dare continuità , quest’anno ho lavorato dall’inizio e mi fa diventare matto, abbiamo lavorato tantissimo – ha aggiunto – Per questo mi scatta il pensiero di cambiare qualcosa, non posso stare fermo ad accettare determinate prestazioni. Quando hai 7 partite, è impossibile far giocare gli stessi, l’anno scorso ne cambiavo 5-6 a partita, tutti remavamo nella stessa direzione, recuperiamo pochi palloni davanti, l’anno scorso eravamo i secondi come palloni recuperati davanti“.
Poi ha concluso: “Se non scatta qualcosa in più dentro si fa fatica, tantovale mettersi sotto la traversa e aspettare, ma non è la mia filosofia. Nel parlare di calcio il difensore deve essere pessimista, da un momento all’altro si può perdere il pallone e bisogna prendere una posizione differente. Bisogna ragionare pensando che un compagno possa prendere palla. Abbiamo perso il pallone nell’area avversaria e non possiamo permettercelo, i dati di oggi mi condannano. Possiamo solo stare zitti e pedalare, è tutto contro di noi“.