“Se Ibra fosse venuto al Bologna? Oggi saremmo in Europa League. Lui a Sanremo con me? Se io fossi il suo allenatore non avrei problemi: basta che si alleni bene, che faccia le cose che deve fare e poi la vita privata è un’altra cosa, ognuno nel tempo libero può fare quel che vuole”. Queste le dichiarazioni di Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, che ieri sera è stato ospite in collegamento da Roma di Tiki Taka. “Il mio libro? La leucemia mi ha cambiato la vita, mi ha fatto più riflessivo e paziente, adesso apprezzo anche piccole cose che prima si davano per scontate – ha proseguito l’allenatore rossoblu – Scudetto? Il discorso scudetto non è ancora chiuso ma l’Inter è la più accreditata a vincerlo. L’Inter ha meritato il derby, Ibra è stato il più pericoloso di tutti. La differenza fra il mio Milan e quello di Pioli? E’ Zlatan Ibrahimovic”. Mihajlovic ha raccontanto anche un retroscena legato alla Lazio, prossima avversaria del Bologna sabato alle ore 18 al Dall’Ara: “Non è vero che non mi abbia mai chiamato per allenarla. Successe prima che andassi alla Fiorentina ma con Lotito non ci siamo trovati. A Bologna sto bene, è chiaro che sono una persona ambiziosa e mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di più importante, che comunque si può fare anche qui. Bisogna vedere se si ha la voglia di investire“. Infine, sulle Coppe e sull’Europeo ha aggiunto: “La Stella Rossa è la mia squadra del cuore e la tiferò. Poi sulla panchina c’è Stankovic che è un mio fratellino ma la qualificazione contro il Milan la vedo complicata. L’Italia di Mancini? Grazie a lui sono diventato allenatore ma quanto alla vittoria, beh, non ho la palla di vetro ma me lo auguro che vinca. Visto che non ci sarà la Serbia farò il tifo per l’Italia e anche un po’ per la Croazia“.
Bologna, Mihajlovic: “Con Ibra saremmo in Europa League. Inter da scudetto”
Sinisa Mihajlovic, Bologna - Foto Antonio Fraioli