Bologna-Inter, è il giorno della verità. Nell’udienza davanti al Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni, presieduto per la prima volta da Gabriella Palmieri Sandulli che ha preso il posto di Franco Frattini, la difesa nerazzurra ruota tutta attorno alla causa di forza maggiore, non invocata formalmente dal Bologna ma di fatto acquisita dal Giudice Sportivo che in primo grado stabilì che la gara si dovesse giocare, così come fece in secondo grado la Corte sportiva d’appello, tanto che c’è già una data (il 27 aprile). La partita, in programma lo scorso 6 gennaio, non si giocò per i diversi casi Covid-19 nella squadra emiliana.
LA TESI DELL’INTER – “Il Bologna non si è presentato in campo, non ha partecipato alla gara del 6 gennaio ma non ha nemmeno mai invocato l’esimente di cui all’articolo 55 delle Noif, la causa di forza maggiore. Dai giudici endofederali è dunque stata applicata la causa di forza maggiore senza che il beneficiario ne abbia mai fatto richiesta e questo non è possibile secondo le norme federali. Ecco perché riteniamo che la decisione di secondo grado sia censurabile”. Queste le parole del legale dell’Inter, Adriano Raffaelli, parlando al Collegio di garanzia dello sport durante l’udienza convocata per discutere il ricorso nerazzurro contro la decisione di far recuperare il match contro il Bologna non disputato lo scorso 6 gennaio. “Il Bologna peraltro poteva partecipare alla sfida con un numero legale di calciatori – ha aggiunto l’avvocato nerazzurro – Il silenzio nell’invocazione dell’esimente della forza maggiore nasconde la volontà di evitare un dibattito in contraddittorio sulla circostanza che avrebbe potuto partecipare all’evento sportivo”.
LA RISPOSTA DEL BOLOGNA – “La tesi dell’Inter è suggestiva, ma l’articolo 55 delle Noif non condiziona l’azione o l’accertamento della sussistenza della causa di forza maggiore a una attivazione processuale della parte, intendo il reclamo o l’impugnazione del comunicato, ma il giudice sportivo può riconoscere la causa di forza maggiore laddove ci siano le condizioni. Il 5 gennaio il Bologna ha comunicato con Pec il provvedimento della Asl che impediva al club di prendere parte alla partita contro l’Inter e anche alla successiva partita con il Cagliari”. La risposta del legale del Bologna, Mattia Grassani. “Per quanto riguarda invece la questione di merito, vale a dire il provvedimento della Asl, il giudizio non compete a questo giudice”, ha aggiunto.
SENTENZA NEL TARDO POMERIGGIO – La sentenza arriverà nel tardo pomeriggio. Due le possibilità: ricorso respinto e quindi partita che si giocherà il 27 di aprile oppure ricorso accolto e quindi 0-3 a tavolino con Inter che sorpasserebbe il Milan in testa alla classifica.