Quattro pareggi in cinque partite, ma anche un successo nello scontro diretto a Roma. Presto per parlare di crepe in casa Bologna, ma a tre giornate dalla fine la squadra di Thiago Motta è chiamata a blindare un piazzamento Champions che sembra tra le mani dei rossoblù. Primo esame il Napoli al ‘Maradona’, poi la Juventus, infine il Genoa. Atalanta (una partita da giocare) e Roma hanno 60 punti a testa, quattro in meno di Zirkzee e compagni. Stasera (ore 18) di fronte ci sarà un Napoli sempre più in crisi d’identità e ormai fuori dai giochi Champions. La squadra di Francesco Calzona subisce gol da 14 partite consecutive in Serie A (l’ultimo clean sheet risale allo 0-0 contro la Lazio del 28 gennaio scorso) e non ha ottenuto nemmeno un successo nelle ultime quattro gare interne di campionato. Al ‘Maradona’ il Bologna si presenterà invece con ottimi numeri esterni. La formazione di Motta ha vinto quattro delle ultime sei trasferte di Serie A e non perde lontano dalle mura amiche dal 14 gennaio scorso. L’allenatore intanto non si sbilancia: “Prima la Champions poi il futuro. Quando ci saranno novità le saprete”, ha risposto nell’ultima conferenza stampa a chi gli chiedeva dei piani per la prossima stagione. Il futuro passa dal presente. Con il ricchissimo incasso Champions, il Bologna saprebbe di avere garantito un futuro più solido. E se Thiago Motta dovesse salutare, il casting per la panchina cambierebbe, anche se la possibilità di investire su un tecnico ‘costruito’ in casa potrebbe comunque far breccia nella testa dei dirigenti. Thiago Motta d’altronde era un profilo di quel tipo: dopo l’esonero al Genoa e la salvezza con lo Spezia, è rimasto senza panchina. A puntarci è stato il Bologna a stagione in corso e in quel momento è nato un ciclo. Un profilo simile potrebbe essere Paolo Vanoli, tecnico che a Venezia ha costruito fondamenta forti partendo dal penultimo posto. Ma non mancano le suggestioni legate a profili dal nome forte. Vincenzo Italiano, dopo due finali europee consecutive, sarebbe uno di quelli. La nuova e ricchissima Champions fa gola a tutti e tanti allenatori potrebbero sposare ben volentieri il progetto Bologna per partecipare alla prima edizione. Ecco perché non si possono escludere identikit di lusso come quello di Maurizio Sarri. Ammesso che Thiago Motta non decida alla fine di percorrere la via più affascinante, quella della prima Champions del Bologna dal 1965 ad oggi. Discorsi ad oggi prematuri, tutti legati alle ultime tre partite. L’inizio dei ragionamenti sul futuro dipende tutto da una corsa Champions che per i rossoblù può chiudersi positivamente prima degli altri.