Serie A

Beppe Sala: “San Siro è uno stadio tutt’altro che morto”

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala - Foto Giampiero Sposito/FIT

“Continuo a pensare che San Siro ha la sua ragion d’essere anche per il futuro, anche se non eterno. Nel 2026 ospiterà l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali e con ogni probabilità la finale di Champions. Insomma, è uno stadio tutt’altro che morto”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, che in un’intervista a “Repubblica” è tornato a parlare del futuro dello stadio Meazza. Inter e Milan stanno lavorando su aree diverse e il progetto originario legato a San Siro sembra ormai appartenere al passato. “Il vincolo culturale è una cosa vergognosa – continua Sala – Se lo si mette su un luogo dove si gioca a pallone, allora estendiamolo al 90% degli edifici milanesi. Tutti i sindaci concordano che le Sovrintendenze abbiano un potere eccessivo. Non poter tirare giù il vecchio San Siro significa che accanto non potrà sorgere il nuovo stadio, perché due stadi funzionanti porterebbero a 150/200 giorni all’anno di eventi. Mi dispiace se il Milan va a fare il suo impianto a San Donato. Rimane il fatto che se rimettere a posto il Meazza con due squadre che ci giocano è impossibile, con una sola è invece più fattibile”, aggiunge speranzoso Sala.

E ancora: “Inter o Milan, io dico che se una delle due squadre decidesse di rimanere a San Siro sarebbe una gran bella cosa e il Comune sarebbe non disponibile ad aiutare ma di più”. 

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