Il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Ottogol, ha spiegato la situazione relativa alla revoca del ritiro della sua squadra, ribandendo con fermezza l’obiettivo salvezza per i suoi ragazzi: “Le parole di Foggia sono state dette dal direttore sportivo del Benevento che sostituisce il presidente. Qualcuno si sarà accorto che per la prima volta in quindici anni ho lasciato lo stadio prima del fischio finale perché c’era un po’ di maretta. Credo che qualche volta in famiglia possa avvenire una litigata, ma non ci si mette a spiegarla al vicino. Sabato sera, subito dopo la partita, forse non è stato chiaro il concetto che i calciatori sono tornati a casa. Il ritiro è cominciato domenica mattina e non era punitivo. Solo in quel momento si è dato corpo all’annuncio fatto da Foggia perché si è pensato che stare una giornata insieme avrebbe consentito a tutti di dire qualcosa. Stiamo cercando anche noi di capire cosa sta succedendo. Siamo in piena pandemia, i ragazzi hanno mogli e figli lontano da casa. La struttura è la stessa che tanto ha fatto bene nel girone d’andata. Il calcio è un gioco semplice, ma con tante complicanze. Mi sembrava giusto che dopo anni di vittorie sarebbe stato utile sederci attorno a un tavolo e guardarci negli occhi. Non sono preoccupato. Continuiamo insieme, noi non ci siamo mai fermati. Non ci sarà un solo minuto in cui io per primo e gli altri non faremo l’impossibile per preservare tutto ciò che abbiamo conquistato. Come con il Genoa ci avete applaudito per aver dato tutto, sarete costretti a farlo anche nel caso di una fine infausta perché ci muoveremo sempre con grande orgoglio e dignità. I tifosi veri non devono cominciare a dissociarsi. Con i calciatori hanno parlato Inzaghi e il direttore sportivo. Io ho avuto modo di parlargli a La Spezia, poi ho evitato perché quando lo si fa troppo poi se ne perde il valore”.
“Stiamo provando a raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo possibilità di ottenerlo e sicuramente ci riusciremo. Non sono mancati tanti problemi, come gli infortuni. E’ mancato qualcosa nella campagna acquisti? Non c’è nessuno che non sbagli, ma noi rispetto agli altri ci siamo sempre. Non serve a nulla inviare messaggi negativi che gettano nello sconforto. Bisogna fare come la Curva Sud che realizza ogni settimana striscioni che fanno bene al cuore, senza far mancare mai il proprio apporto nonostante le porte chiuse. A 74 anni sto seduto sotto la neve perché penso sia giusto condividere questa atmosfera con i calciatori perché rispetto chi indossa la maglia giallorossa, fatelo anche voi”, ha concluso il numero uno giallorosso.