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Atalanta chiama, Napoli risponde. Lo fa con un’altra prova di forza, la seconda a pochi giorni di distanza dal 5-2 inflitto alla Lazio al ‘Maradona’. Stavolta è il Torino a fare le spese della fame Champions di un Napoli che costruisce tanto e realizza meno di quanto poteva. Le statistiche, dopo il 2-0 finale, sono eloquenti: venticinque tiri totali e due pali colpiti. Tutt’altro copione rispetto all’ultimo precedente tra Torino e Napoli all’Olimpico granata con uno 0-0 povero di occasioni nell’ottobre del 2019. Decidono Bakayoko e Osimhen, non Insigne che celebra la presenza numero 300 con una prova di spessore e sacrificio. Il Napoli sale a 66 punti in classifica a -2 dall’Atalanta, seconda in classifica. Una vittoria che si intreccia con l’altra sfida di questo lunedì: Lazio-Milan, una chance cruciale per le due squadre per rispondere in modo prepotenete alla concorrenti. Secondo miglior attacco e una forza offensiva che non sembra fermarsi, nonostante le voci sempre più insistenti sull’addio di Gattuso. L’allenatore vuole regalare la Champions prima di salutare e la strada sembra essere quella giusta
Brusco stop per il Torino il cui cammino salvezza si è acceso come quello del Cagliari. Sette punti in tre partite per i partenopei; nove per i sardi che hanno agganciato Nicola e Inzaghi. Tre squadre a trentuno punti e una lotta salvezza che si fa più impervia. Conterà l’esperienza e la capacità dei leader di trascinare. Joao Pedro per il Cagliari, Gaich per il Benevento e Belotti per il Torino. Col discorso salvezza in discussione, il Gallo non sfata il tabù Napoli, la squadra affrontata più volte in Serie A da inizio 2019 senza segnare.Â
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