Davide Zappacosta, esterno dell’Atalanta, ha passato in rassegna le tappe fondamentali della carriera sul canale twitch di Atalanta Esports. Lo ha intervistato il Fifa Pro player Nicolò “Insa” Mirra, che guida la squadra nerazzurra da videogames. Queste le sue parole: “Bergamo per me è una seconda casa, una famiglia che mi ha accolto anche quando sono tornato dopo sette anni, ma ho bellissimi ricordi anche della Roma: un’esperienza che mi ha aiutato a crescere molto. Roma è una città che adoro nonostante ebbi proprio lì un grave infortunio (la rottura del crociato anteriore destro, ndr), ma dovendo stare fermo strinsi anche rapporti profondi con alcuni compagni”.
Quanto ai nerazzurri, un nome su tutti cui si sente legato: “E’ un bello spogliatoio, ma se devo fare un nome dico Marco Sportiello: io, nato nel Sora nella mia città e passato professionista con l’Isola Liri, avevo già fatto 6 mesi nella primavera dell’Atalanta nel 2011 ma poi affrontammo insieme la nostra prima serie A (2014-2015, ndr): è stato bello ritrovarci la scorsa estate dopo anni di lontananza”. Zappacosta ha chiuso con una scaramanzia e altri ricordi: “Ho scelto il 77 sulla maglia perchè il 7 è il mio numero preferito e quello raddoppiato mi portò bene al Genoa dopo il recupero dall’infortunio. I due trofei col Chelsea (Coppa d’Inghilterra ed Europa League, ndr) per una carriera sono importanti, ma il vero sogno realizzato è aver giocato in Nazionale: l’esordio (12 novembre 2016, in Lussemburgo, ndr) resta un’emozione e una soddisfazione unica”.