L’Atalanta ha un nuovo stadio. Al Salone d’Onore del Coni è stato annunciato il contratto di finanziamento, oltre ventiquattro milioni di euro, da parte di UBI Banca e Istituto per il Credito Sportivo per l’acquisizione e successiva ristrutturazione del nuovo stadio dell’Atalanta Bergamasca Calcio. Dal 2020 gli orobici avranno uno stadio di proprietà come sottolinea il presidente Antonio Percassi: “Siamo ripartiti con questo progetto all’avanguardia. Dal 17 ottobre siamo diventati proprietari dello stadio, dopo 110 anni . Ringrazio l’Istituto per il credito sportivo e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Il nome dello stadio? Sicuramente cambierà”. “Questo è un momento importante, è una bella giornata perché andiamo nella direzione giusta. La famiglia Percassi la conosco bene, la stimo moltissimo – esordisce il presidente Malagò – Una famiglia che ha deciso di fare un passo che sembra quasi scontato – prosegue il numero uno dello sport italiano – ma in realtà non dico che rappresenta una eccezione ma statisticamente e numericamente sta nella parte bassa di questo contesto e di questo settore. Se negli anni in cui si facevano i risultati sportivi qualche presidente avesse avuto l’attenzione, la lungimiranza, la logica di risparmiare un ingaggio importante probabilmente oggi questi signori avrebbero quasi tutti uno stadio di proprietà. Non si può avere una famiglia se non hai una casa”.
Presente anche il ministro dello sport Luca Lotti: “Questo è un bel progetto, faccio i miei complimenti alla famiglia Percassi. Da questo periodo negativo questo è uno spunto positivo, tutto ciò arriva per simboleggiare una rinascita con le infrastrutture e gli stadi perché noi crediamo che siano tre i pilastri per rifondare il calcio italiano: le infrastrutture sportive, la governance della Lega di A e di B e la riorganizzazione dei diritti televisivi”. Il direttore generale della Federcalcio Michele Uva si auspica che questo possa essere il primo di tanti progetti in una Italia che deve recuperare terreno rispetto a tutta l’Europa: “Siamo decisamente in ritardo, 170 stadi costruiti in Europa negli ultimi dieci anni, solamente 3-4 in Italia. Se non c’è investimento non c’è futuro” il triste bilancio di Uva che aggiunge: “ Per l’Europeo Under 21 del 2019 abbiamo trovati diversi stadi fuori parametri e abbiamo dovuto ripiegare su San Marino”. Soddisfazione per il commissario straordinario dell’Istituto per il credito sportivo Paolo D’Alessio: “Ci sono tante iniziative in corso che fanno presagire un rinnovamento di tutta la generazione di impianti sportivi. Il settore ha bisogno di investimenti e crescere la dimensione economica del movimento e di conseguenza i risultati sportivi. Lavoriamo da tanto tempo con l’Atalanta, è una squadra da prendere come esempio che ha puntato su dinamiche virtuose come il settore giovanile e il nuovo stadio che vedremo completo nel 2020”.