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“Se fossi un tifoso dell’Atalanta, mi inchinerei al solo passaggio di Gasperini, artefice di una storia inimmaginabile”. Così l’ex ct degli azzurri Cesare Prandelli commenta il grande lavoro svolto da Gian Piero Gasperini durante questi anni a Bergamo. “Questa squadra, grazie soprattutto al proprio tecnico, in questi anni ha offerto un gran calcio e valori forti all’Italia e all’Europa. Gasperini va ringraziato a vita” ha aggiunto. Sulla rivoluzione societaria con l’ingresso di Stephen Pagliuca: “Forse serve una comunicazione diretta circa pianificazione e obiettivi, ma la gestione sportiva rimane alla famiglia Percassi”.
“Come i Bortolotti e i Ruggeri, l’Atalanta ha sempre avuto il pregio di una proprietà capace di mettere gli uomini giusti al posto giusto. Come dimenticare Mino Favini?. Nel mio decennio da tecnico a Bergamo nelle giovanili avevamo Vavassori, Modanesi e Perico, era un confronto continuo per gettare le basi del futuro. Uno Scalvini non nasce per caso, anche se quando gli obiettivi si alzano di livello è dura avere ogni anno quattro o cinque Primavera già pronti. Gasperini ha trovato lui e non ha esitato a farlo giocare” ha concluso Prandelli.
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