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L’Atalanta non si ferma più. Ogni tre giorni la stessa storia, gli stessi commenti, ma c’è poco altro da dire. Il 6-2 al Brescia ci riconsegna una squadra che segna con estrema facilità, si diverte, ha dei meccanismi strepitosi e, cosa più importante per Gasperini, riesce a rendere con quelli che sarebbero i comprimari come se in campo ci fossero Gomez e Ilicic. I numeri parlano per la Dea: secondo posto a meno sei dalla Juventus e a più due su Lazio e Inter in attesa dei match di domani, 93 gol segnati e secondo attacco dei top campionati, un gioco spumeggiante, una forma fisica invidiabile. A questo punto non è un’eresia parlare dei nerazzurri come la squadra più in forma d’Europa. E un’Europa, a cinque giornate dalla fine, quest’Atalanta se l’è già garantita matematicamente. Si tratta dell’Europa League, ma in realtà la Champions è lì a un passo e l’altra Champions, quella di quest’anno, vede gli orobici quantomeno giocarsela alla pari in gara secca contro un Psg fermo da tempo.
Contro il Brescia Gasp dà un turno di riposo a Gomez e Ilicic, ma basta un Pasalic sempre più dodicesimo uomo per vincere il derby. La tripletta del croato è lo specchio di quanto fatto da questa squadra: andare oltre i propri limiti, sempre e comunque. Una crescita verticale come quella di Malinovskyi, che dimostra ancora una volta di calciare con una violenza inaudita da tutte le posizioni. E poi ci sono gli usati sicuri, De Roon che da mille polmoni si trasforma in fine goleador e il solito Duvan Zapata che quando sta bene non perdona mai. Cosa può andar storto? Sedersi sugli allori. Ma se questa squadra continua a far vedere anche solo la metà di quanto fatto nel post lockdown e, per la verità, per un anno intero, ci saranno tante altre soddisfazioni da agguantare.
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