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Finì 5-0, sembrò rappresentare il punto più basso ma in realtà costituì l’innesco per una reazione che con Ibrahimovic trovò finalmente la scossa giusta. Il Milan domenica torna al Gewiss Stadium per sfidare quell’Atalanta che quasi due anni fa travolse gli uomini di Pioli con le reti di Gomez, Pasalic, Ilicic (2) e Muriel. Stavolta l’obiettivo non è reagire alla crisi come nel dicembre 2019 ma dare un senso a quel percorso che partì proprio da quella goleada. Vincere a Bergamo per la Champions, senza dover sperare in favori da Bologna, e sfatare un tabù: il Milan ha ottenuto soltanto un successo nelle ultime 11 sfide di Serie A contro l’Atalanta. L’ultima volta sulla panchina rossonera c’era Gattuso, domani impegnato contro l’Hellas Verona per garantire al suo Napoli un posto in Champions prima di salutare De Laurentiis. Ma oltre al tabù, c’è anche lo spettro di un primato negativo da allontanare. Nessuna squadra è mai scivolata fuori dalle prime quattro nell’era dei tre punti dopo essersi laureata campione d’inverno. Solo la Juventus nel 1935-36, in tutta la storia del campionato, perse un posto tra le migliori quattro finendo al quinto posto (statistiche Lega Serie A). Ma una vittoria permetterebbe ai rossoneri di scrivere anche una piccola pagina di storia. il Milan può stabilire un nuovo record assoluto di vittorie esterne in una stagione di Serie A con sedici successi, uno in più dell’Inter che nel 2006/07 si fermò a quindici.
Miglior attacco e terza miglior difesa a confronto. Aspettando novità sul fronte rinnovo, Donnarumma tiene la porta inviolata da quattro giornate di campionato e il Milan non fa meglio dal 2006. Dall’altra parte c’è un attacco atomico da 90 gol, otto in meno rispetto alla scorsa stagione conclusa con un secondo posto. Migliorarsi non si può ma l’ambizione del secondo posto può essere il grande obiettivo per una Atalanta già qualificata in Champions League. Oltre ad un piccolo, speciale record che vale come possibile consolazione dopo la finale persa in Coppa Italia: quello di vittorie casalinghe consecutive, attualmente fermo a sette. Scontro di priorità: la Champions per tornare a respirare grande calcio per i rossoneri, record come ornamenti di una stagione già grande per Gasperini. Stefano Pioli alla prova più grande: aprire un nuovo capitolo e chiuderne uno. Proprio nello stadio che più fu sul punto di spezzarlo.
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