
Non è stata una semplice partita quella andata in scena al Gewiss Stadium di Bergamo tra Atalanta e Lecce. Il match si è giocato in un clima surreale, con i salentini che hanno indossato una maglia in segno di protesta.
La tragedia che ha colpito il club salentino, con l’improvvisa scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita, ha lasciato ferite profonde non solo nei giocatori, ma nell’intero ambiente giallorosso. Un dolore che ha inevitabilmente segnato il viaggio della squadra verso Bergamo e l’approccio alla gara, già rinviata di sole 48 ore rispetto alla data prevista. Proprio questo rinvio minimo aveva scatenato la rabbia del Lecce, che avrebbe voluto un ulteriore posticipo per rispettare il lutto in modo più profondo e permettere alla squadra di elaborare quanto accaduto.
Il rifiuto della Lega Serie A di accogliere questa richiesta ha avvelenato l’ambiente e il clima pre-partita, culminato nella decisione della società salentina di scendere in campo in silenzio stampa e con una divisa bianca non ufficialmente autorizzata dalla Lega. Un gesto forte, simbolico, per manifestare pacificamente il dissenso. Tuttavia, come previsto dal Codice di Giustizia Sportiva, questo comportamento rischia ora di portare conseguenze anche sul piano disciplinare ed economico. La scelta di scendere in campo con un equipaggiamento diverso, senza autorizzazione preventiva, è infatti considerata una violazione aggravata se il messaggio veicolato è di protesta contro le istituzioni.
Multa per il Lecce: la battaglia con la Lega Serie A continua
Il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC è chiaro: qualsiasi equipaggiamento di gioco diverso da quello approvato, o l’esposizione di messaggi non autorizzati, può comportare una multa la cui entità viene stabilita dal Giudice Sportivo sulla base della gravità del gesto. Nel caso dell’Atalanta-Lecce, la situazione appare ancora più complessa, poiché il gesto del Lecce ha avuto un’evidente valenza di protesta contro le istituzioni calcistiche. Secondo quanto trapela, il club salentino è pronto ad accettare le eventuali conseguenze, continuando la propria battaglia in difesa del rispetto umano e sportivo. Non è escluso che il Giudice Sportivo decida per un’ammenda pesante, vista la portata simbolica della protesta e la sua eco mediatica.

Anche l’Atalanta rischia una multa salata. I tifosi bergamaschi, durante la gara, hanno intonato cori contro le istituzioni calcistiche e hanno lanciato fumogeni in campo, causando una momentanea sospensione della partita. Anche in questo caso, il regolamento prevede sanzioni, aggravate dalla necessità di interrompere il gioco. Ora si attende la decisione formale del Giudice Sportivo. Da una parte, l’emozione e il lutto del Lecce, che ha provato a far sentire il proprio dolore. Dall’altra, la rigidità delle norme sportive che rischiano di trasformare una tragedia umana in un nuovo caso giuridico-sportivo. Una partita giocata giocata sul campo e terminata con un pari, quasi senza volersi far male in un momento così delicato, rischia di diventare l’ennesimo caso per la giustizia sportiva italiana.