[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Discontinuo? Macché. Josip Ilicic la nomea del calciatore forte ma non costante se l’è scrollata grazie alle sue ultime stagioni in maglia dell’Atalanta. “Questa etichetta della discontinuità è venuta fuori a Firenze, dove per tre anni sono stato il miglior marcatore della squadra – ha spiegato l’attaccante ai microfoni della Gazzetta dello Sport – E se ero discontinuo io, che sono un trequartista o addirittura un centrocampista, non una punta da venti gol a stagione, gli altri cos’erano? A Firenze avevo preso sette pali in sette partite, se la palla fosse entrata sempre“. Poi ha aggiunto: “Ci vuole anche un po’ di fortuna, ma soprattutto bisogna stare bene fisicamente e a posto di testa: oggi mi diverto, se manca una di queste due cose non ti diverti“.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180”]