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Settant’anni e una vita spesa per il calcio: a partire dalle stagioni con la maglia nerazzurra cucita addosso, fino ad arrivare alla presidenza e al miracolo Champions nel 2020, l’anno più complicato per Bergamo. La storia personale di Antonio Percassi è legata a doppia mandata a quella dell’Atalanta: tredici anni consecutivi alla guida del club, partendo dalla Serie B fino ad arrivare alla semifinale sfiorata contro il Paris Saint-Germain, più una vita spesa in campo da calciatore. Venerdì 9 giugno, il presidente spegnerà 70 candeline, un traguardo importante per un uomo legato alla città e a una tifoseria più che mai unita, soprattutto dopo le ultime annate targate Gian Piero Gasperini. Il regalo più grande è stato sicuramente il nuovo accordo trovato col tecnico di Grugliasco, che anche l’anno prossimo occuperà la panchina nerazzurra dopo sette stagioni da record. L’avventura con l’Atalanta è iniziata con le giovanili, poi all’età di 17 anni il debutto: dal 1971 Percassi ha vestito la maglia della Dea per poi chiudere la carriera a Cesena, a 25 anni, per proseguire la vita da imprenditore.
Nel 1990 la prima presidenza, fino all’addio nel febbraio 1994: una chiusura un po’ troppo burrascosa a causa delle contestazioni dovute alle scelte societarie. Il 4 giugno 2010 la seconda svolta, quella decisiva, con Percassi che decise di rilevare il 70% delle quote dalla famiglia Ruggeri. L’obiettivo dichiarato fu quello di tornare in Serie A immediatamente dopo la retrocessione nella stagione 2009-2010, traguardo raggiunto al termine del campionato. Dopo sei annate con una salvezza tranquilla, mantra diventato scherzosamente un motto in ogni campionato, la decisione di affidare la panchina a Gian Piero Gasperini: l’obiettivo era quello di valorizzare il territorio e il vivaio, portando in prima squadra i giovani più talentuosi dalla Primavera. I migliori risultati della storia del club sono stati raggiunti proprio negli ultimi sette anni: tre terzi posti consecutivi e tre qualificazioni in Champions League, con i quarti di finale raggiunti e le storiche vittorie in casa di Valencia, Shakhtar Donetsk, Ajax e Liverpool.
Ma il culmine fu raggiunto nella doppia sfida agli ottavi di finale contro il Real Madrid, un sogno per una città intera. La vena imprenditoriale però è venuta fuori anche negli affari della società : tante le plusvalenze con la valorizzazione dei giovani – oltre 400 milioni di euro sono arrivati grazie alla compravendita negli ultimi anni -, ma soprattutto la ristrutturazione del nuovo stadio. L’impianto cittadino, oggi Gewiss Stadium, è stato rilevato dal comune per una cifra intorno ai 9 milioni di euro: da pochi giorni è stato avviato il cantiere per il rifacimento della Curva Sud, che porterà a termine il progetto iniziale. Il 19 febbraio del 2022 la decisione di cedere il 55% delle quote a Stephen Pagliuca, co-proprietario dei Boston Celtics nonché co-chairman di Bain Capital. Percassi, però, ha scelto di rimanere alla guida del club insieme al figlio Luca, amministratore delegato nerazzurro: un affare di cuore e di famiglia, ma soprattuto una vita spesa per un solo amore: l’Atalanta.
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