Serie A

Atalanta, Gasperini: “In Italia si fa fatica a essere applauditi per i nostri meriti. C’è molta maleducazione”

Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini, Atalanta - Foto Nicolò Campo/IPA

“Diventare più che fastidiosi in Europa, mettendo in difficoltà le big, per noi è stato un merito. La vittoria contro Klopp è stata incredibile. Una delle migliori soddisfazioni è stata vincere così ad Anfield, con uno stadio pieno, e ricevere l’applauso di tutto il pubblico a fine gara. In Italia questo si fa fatica ad ottenerlo. Sarebbe bello riportare il calcio a uno scontro e una partita, per poi rispettare e riconoscere l’avversario. C’è ancora tanta maleducazione”. Lo ha detto l’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, nel corso di un evento al Festival dello Sport di Trento: “Non ero sicuro di vincere 3-0, ma che avremmo messo in difficoltà il Leverkusen. Eravamo molto fiduciosi, anche se loro erano i favoriti e una squadra imbattibile in quel momento a suon di record, mentre noi venivamo dal ko in finale di Coppa Italia che paradossalmente è stato una molla per vincere quel trofeo. Ero certo che li avremmo messi in difficoltà e ci siamo riusciti. Abbiamo vissuto una notte unica”.

Poi su Ilicic: “Ilicic è stato colpito dalla depressione nel momento migliore della sua carriera e ci ha ricordato l’umanità degli atleti. Dopo Valencia era tra i candidati al Pallone d’Oro, uno dei primissimi al mondo. Aveva fatto quattro gol, eravamo ai quarti e sicuramente avessimo avuto lui e il Papu al 100% avremmo avuto più chances in quella Champions League. Il Covid è stato devastante in modo particolare per lui, l’ha colpito nella vita di tutti i giorni. Diventa difficile spiegarlo o affrontarlo: quando hai un infortunio grave sai curarlo, quando subentra la depressione non sai come reagire. Non ero impotente solo io, anche tutte le persone che erano con lui. La cosa è durata ancora un anno e mezzo, ogni tanto aveva dei barlumi di classe che ci facevano pensare che ne fosse uscito. Non aveva più la stessa capacità di prestazione e la stessa forza mentale, ma sono contento che sia riuscito a fare gli Europei e giocare con la Slovenia. Quando ti lasciano questi giocatori e campioni, abbiamo visto ieri Nadal, ti lasciano un grande vuoto”.

E sui singoli: “Scalvini a dicembre sarà pronto, per Scamacca ci vorrà ancora qualche mese in più. Quest’anno abbiamo cambiato dieci-undici giocatori e abbiamo perso questi due titolari, uno nell’ultima gara del 2023/24 e l’altro nella prima amichevole. Due ko durissimi. Che idea mi sono fatto di questa squadra? Ce la stiamo facendo giocando, solo così ti accorgi se puoi essere più o meno competitivo. Siamo una squadra scoprire, la quotidianità del lavoro e la capacità di migliorarsi giorno per giorno in allenamento sono decisive per noi. Spesso ci si dimentica che ci sono ottimi avversari e che ora, a differenza degli anni passati, batterci dà più soddisfazione. Quest’anno abbiamo cambiato tanto, ma non sono scontento del nostro avvio. Magari ci manca qualche punticino, ma siamo una squadra da scoprire settimana dopo settimana, vedendo dove possiamo arrivare”.

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