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Gian Piero Gasperini ha ripercorso i suoi anni da allenatore dell’Atalanta nel corso dell’intervista a “Heroes”, programma di Dazn. Il tecnico della Dea ha ricordato anche le prime settimane a Bergamo, non certo facili: “Conservo ancora in bacheca gli articoli della stampa locale, c’erano tanti insulti ma li ho conservati per ricordarli – spiega Gasperini – I primi anni con Gomez e Ilicic mettevamo la palla in banca, poi con Zapata e Muriel siamo arrivati in Champions e ci siamo confermati ad alti livelli.” Adesso un periodo di “calma”, che però sembra essere alle spalle: “Siamo stati fermi in attacco due anni, poi Hojlund e Lookman ci hanno dato una bella spinta sicuramente.”
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“Al presidente Percassi una volta dissi che mi sarebbe piaciuto giocare con 7-8 giocatori del vivaio, giocavamo con tanti italiani all’epoca – ricorda ancora l’allenatore dell’Atalanta – Sono arrivati i Gagliardini, i Conti, i Caldara ma anche ragazzi cresciuti altrove come Petagna e Cristante. In Italia si sbaglia a non far crescere i prodotti del settore giovanile, dall’estero arrivano tanti giocatori mediocri che abbassano il livello generale.” Infine una battuta anche sull’esperienza all’Inter: “Alla fine credo di essere stato bocciato sulla difesa a 3, non ho avuto tempo di fare molto. Feci tutta la preparazione solo con Stankovic, tanti giocatori erano in Copa America. Non ricordo che poi quei giocatori abbiano fatto molto bene, qualcuno ha anche smesso dopo poco tempo. A livello personale comunque non la considero un’esperienza sfortunata.”
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