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“Credo alle volontà delle persone, e soprattutto alle idee. Che sono quelle che ti fanno anche risparmiare soldi”. Lo ha detto Arrigo Sacchi, a Radio anch’io sport su Radio Uno, a proposito dello scudetto del Milan e della promozione del Monza in Serie A. “Bisogna avere la certezza che si può fare sempre di più e meglio. Io guardavo le persone. Avevo paura dei campioni già affermati. Loro non si adattavano. Cercavo persone che fossero disposte a giocare di squadra. Uno per 10 fa 10, è una forza in un paese in cui a tutti i livelli non fa squadra. Ho sempre pensato che il calcio sarebbe stato un collettivo di intelligenze. A Berlusconi dissi di no a un Nazionale perché stava fuori tutta la notte. Compriamo la sua riserva, è meno bravo e più affidabile. Avere a che fare con le persone intelligenti fa migliorare tutti”.
Poi un ricordo: “Io quando andai via dal Milan dissi ‘ora siete tutti professori’ – continua Sacchi – Anche Maldini fa le cose bene in un altro ruolo. Carlo (Ancelotti ndr) lo prendemmo perché io credevo che il calcio si giocasse con la mente. Lui aveva il ginocchio con un 20% di handicap e anche il destro era messo male. Berlusconi disse ‘ma come faccio a prenderlo, ci facciamo ridere dietro’. Galliani lavorò di nascosto. Io chiamai Berlusconi all’una e mezza di notte. Gli dissi ‘Se mi prende Ancelotti vinciamo il campionato’. Lui stette zitto un secondo, e poi ‘agli ordini’. E’ stato un giocatore grandissimo come adesso lo è da allenatore”.
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