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“Passiamo i giorni in grande apprensione, in attesa di buone notizie che non arrivano. Il clima è surreale e drammatico, teniamo duro ma non è facile”. Queste le parole dell’arbitro Paolo Mazzoleni, bergamasco, in un’intervista al Tempo, dove ha parlato della situazione difficilissima che sta attraversando Bergamo in questa emergenza coronavirus.
“Le strade sono assolutamente deserte – racconta l’ex direttore di gara, attualmente inserito nella squadra Var -. La nostra città è divisa in due, Bergamo alta e Bergamo bassa. Tre settimane fa c’era ancora tanta gente che passeggiava tra le due località , ora nessuno. Senza fare polemiche, sarebbero davvero fuori luogo, credo che all’inizio si sia sottovalutato il problema ritenendo che questo virus fosse poco più di una banale influenza. Ora c’è la consapevolezza del pericolo, e la paura cresce di ora in ora. Il silenzio è totale, interrotto solo dalle sirene delle ambulanze e dalle campane della chiesa. Le bare portate via dall’esercito: immagini dolorose, devastanti. Uno shock per tutti, soprattutto per chi non ha nemmeno potuto dare l’ultimo saluto ad un parente o ad un amico”.
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“Arriverà il giorno che vedremo di nuovo il pallone rotolare e sarà bellissimo – afferma poi Mazzoleni -. In questo momento però, il calcio deve necessariamente attendere, come ogni attività non vitale. Finita l’emergenza ripartiremo con tanta voglia di divertirci e, mi auguro, anche con la giusta consapevolezza di quali sono i valori importanti”.
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