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“Culturalmente bisogna fare ancora molto. Ho avuto la fortuna di capitare nel momento propizio dopo anni di sacrifici. Ci sono state donne che hanno fatto la storia dell’arbitraggio più di me, io sono l’ultima staffettista che ha portato il testimone al traguardo. Detto questo, per arrivare dove sono ho fatto il triplo della fatica degli altri, perché per arrivare agli standard degli uomini serve un impegno in più”. Parola dell’Arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi che il prossimo anno farà il suo esordio in Serie A. Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, la direttrice di gara spiega: “L’importante è che si giudichi la Maria Sola arbitro e non l’arbitro donna, spero che tutte queste attenzioni che ora sono positive rimangano anche quando sbaglierò”.
Sullo scenario di una terna tutta al femminile: “Sarebbe bello, come avere sempre più donne in futuro. I dati sulle iscrizioni sono in crescita e poi sono caduti i pregiudizi e la crescita del calcio femminile ha contribuito a questo processo. Le ragazzine vedono in tv le ragazze che arbitrano e le vogliono imitare. E col Covid hanno mollato molto meno rispetto ai ragazzi. Le dico una cosa. È più difficile arbitrare una partita femminile che maschile, il gioco è più imprevedibile”.
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